Da novembre dell’anno scorso Netflix ha un nuovo abbonamento economico supportato dalle interruzioni pubblicitarie. Si chiama Netflix Base con pubblicità ed è disponibile anche in Italia, dove costa 5,49€ al mese.

Nel frattempo, alcune importanti agenzie di rappresentanza dei creativi di Hollywood hanno iniziato a chiedere che anche i registi e gli autori dei contenuti Netflix di maggior successo ricevano una fetta dei soldi degli inserzionisti (un po’ come avviene su YouTube o Twitch).

Che cosa è Netflix Base con pubblicità?

Netflix lo ha lanciato nel tentativo di frenare l’emorragia di abbonati e cercare di raggiungere un nuovo pubblico. La speranza è che il prezzo accattivante potesse convincere un gran numero di utenti a ridare fiducia alla piattaforma.

Tuttavia, Netflix Base con pubblicità impone alcune importanti limitazioni: ad esempio la risoluzione dello streaming si ferma a 720p e non tutti i film e le serie TV sono incluse nel catalogo (alcuni prodotti di terze parti arriveranno più tardi). Forse anche per questo motivo, secondo i primi rapporti dei media americani sembra che l’abbonamento non stia andando granché bene, al punto che alcuni inserzionisti avrebbero già deciso di ridurre gli investimenti per il 2023, mentre altri ancora potrebbero addirittura aver diritto ad un rimborso parziale delle somme già investite. Netflix ha ridimensionato queste voci, accusando i media che le hanno riportate di aver condiviso informazioni imprecise.

Netflix dovrebbe dividere le entrate pubblicitarie con i creatori delle serie?

Sta di fatto che l’introduzione delle pubblicità ha portato una nuova forma di monetizzazione per Netflix. Peraltro, si tratterebbe di una fonte di reddito particolarmente meritocratica, dal momento che sono proprio i contenuti più guardati dagli utenti quelli che consentirebbero di mostrare le pubblicità ad un numero maggiore di spettatori.

Per questo motivo, stanno già nascendo le prime pressioni per cercare di convincere Netflix a condividere parte degli introiti pubblicitari con i registi, gli autori e gli attori protagonisti dei contenuti di maggior successo del catalogo. La tesi è semplice: «ho creato una serie TV di successo che ti sta aiutando a raggiungere gli obiettivi promessi agli inserzionisti? Bene, allora ho diritto ad una fetta della torta».

Così ad esempio Jeremy Zimmer, N.1 della United Talent Agency:

Una serie TV che ottiene ottimi numeri attrarrà un numero maggiore di inserzionisti, aumentando il fatturato di Netflix. Ne consegue che crediamo che i nostri clienti che hanno creato quegli show di successo dovrebbero ricevere un compenso per i vantaggi portati a Netflix

Netflix – insiste Zimmer – avrebbe cambiato le regole del gioco. La piattaforma non è più un ambiente privo di pubblicità. «C’è una nuova fonte di ricavi che fino a pochi anni fa avevano garantito che non ci sarebbe mai stata».

«I talenti vorranno ricevere l’opportunità di ricevere dei compensi ogni volta che una loro serie sarà ritenuta di successo dagli inserzionisti e dal pubblico», conclude Zimmer.