L’influenza australiana, anche nota come influenza A (H3N2) o influenza delle vacanze, è una malattia respiratoria virale diffusa nell’emisfero sud durante l’inverno australe e il primo trimestre dell’anno. È una forma di influenza di tipo A, che è una delle forme più comuni di influenza nell’emisfero sud. 

L’influenza australiana è una malattia molto contagiosa che può colpire tutti, indipendentemente dall’età, dal sesso o dallo stato di salute. Può causare sintomi come mal di testa, febbre, tosse, naso che cola, stanchezza estrema e dolori muscolari. 

È importante notare che questo ceppo può essere grave e può portare a complicazioni, in particolare nei bambini, negli anziani e nelle persone con un sistema immunitario debole. Le persone con una condizione medica preesistente, come l’asma o la BPCO, sono anche più a rischio di complicazioni. 

Per prevenire l’influenza australiana, è consigliabile vaccinarsi ogni anno. Il vaccino è efficace nel prevenire la malattia e ridurre il rischio di complicazioni. 

È anche fondamentale che le persone con sintomi influenzali siano isolate e abbiano una cura adeguata per prevenire la diffusione della malattia. Infine, è importante che le persone con sintomi influenzali siano sottoposte a una valutazione medica tempestiva per un trattamento appropriato. 

 

I numeri sono molto alti, ed in anticipo, rispetto alla normale stagionalità inoltre si tratta di una sindrome tra le più pericolose degli ultimi 15- 20 anni e ciò fa presagire un rischio concreto di sovraffollamento nelle strutture di Pronto soccorso. Nei nostri studi arrivano pazienti con febbre molto alta, picchi anche di 40-41 gradi. Si tratta di una sindrome delle prime vie respiratorie in qualche caso con complicanze anche più basse, che tende a lasciare dei reliquati con tosse che preoccupano i nostri pazienti.

Silvestro Scotti, presidente della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg)

 

 

I bambini sono tra i più colpiti, soprattutto quelli sotto i 5 anni e i quelli tra i 5 e i 14 anni.