Il consumo a lungo termine del colorante alimentare Allura Red (E129 -Rosso Allura), può essere un potenziale fattore scatenante delle malattie infiammatorie intestinali, del morbo di Crohn e della colite ulcerosa, afferma Waliul Khan della McMaster University. I ricercatori, utilizzando modelli animali sperimentali, hanno scoperto che l’esposizione continua all’Allura Red AC danneggia la salute dell’intestino e ne promuove l’infiammazione. Il colorante altera direttamente la funzione della barriera intestinale e aumenta la produzione di serotonina, un ormone/neurotrasmettitore presente nell’intestino, che successivamente altera la composizione del microbiota intestinale portando a una maggiore suscettibilità alla colite.

Khan ha detto che il rosso Allura (chiamato anche FD&C Red 40 e Food Red 17) è un ingrediente comune in caramelle, bibite (bitter soda), prodotti caseari e alcuni cereali. Il colorante viene utilizzato per aggiungere colore e consistenza agli alimenti. L’uso di coloranti alimentari sintetici come il Rosso Allura è aumentato in modo significativo negli ultimi decenni, ma gli effetti di questi coloranti sulla salute dell’intestino sono stati poco studiati in precedenza. Khan e il suo team hanno pubblicato i loro risultati su Nature Communications.

“Questo studio dimostra i significativi effetti nocivi dell’Allura Red sulla salute dell’intestino e identifica la serotonina intestinale come fattore critico che media questi effetti. Questi risultati hanno importanti implicazioni nella prevenzione e nella gestione dell’infiammazione intestinale”, ha dichiarato Khan, dello studio, professore del Dipartimento di Patologia e Medicina Molecolare e ricercatore del Farncombe Family Digestive Health Research Institute. “La letteratura suggerisce che il consumo di Allura Red influisce anche su alcune allergie, disturbi immunitari e problemi comportamentali nei bambini, come il disturbo da deficit di attenzione e iperattività“. Negli ultimi anni sono stati compiuti notevoli progressi nell’identificazione dei geni di suscettibilità e nella comprensione del ruolo del sistema immunitario e del microbiota dell’ospite nella patogenesi delle malattie infiammatorie intestinali. Tuttavia, progressi analoghi sono stati fatti nella definizione dei fattori di rischio ambientali come, appunto, i coloranti.

Khan ha affermato che i fattori ambientali scatenanti delle malattie infiammatorie intestinali sono inclusi nella tipica dieta occidentale, che comprende grassi lavorati, carni rosse, zucchero e mancanza di fibre e, in generale, molti alimenti trasformati (con grandi quantità di vari additivi e coloranti).