Moda ed e-commerce, come cambiano i consumi

mercato della moda online

Il mercato della moda online continua a crescere, come mai? La risposta è molto semplice: la moda e il suo settore sono cambiati incredibilmente negli ultimi decenni, tanto che si sta verificando il fenomeno della sovrapproduzione di fast fashion, che incide negativamente sullo stato di salute del Pianeta e sullo sfruttamento nei confronti delle popolazioni del terzo mondo. È proprio a loro, infatti, che spetta il difficile compito di creare e cucire i vestiti, il più delle volte ricevendo un compenso irrisorio o nullo.

Come affermano vari economisti, non è una novità che le strategie e-commerce nel fashion siano in continua crescita, soprattutto dopo un lungo periodo in cui il mondo ha sperimentato in prima persona l’abitudine di non recarsi più in un negozio fisico a comprare un oggetto o un bene. Oggi, quindi, si scelgono i vestiti anche da casa, comodamente dal proprio divano. Vediamo come mai.

La moda si digitalizza

Si dice vi sia stata una profonda accelerazione per quanto riguarda la trasformazione del settore moda in campo digitale. Una rivista di statistica, afferma che nel 2022 si raggiungeranno i 205 miliardi di dollari negli Stati Uniti per quanto riguarda i ricavi di vendita online nel settore abbigliamento. Ma non solo, oltre ai vestiti sono coinvolte calzature e accessori di moda, che sempre di più vengono scelti a distanza da molti utenti.

Chiaramente, i canali digitali rappresentano una delle prime cause di questa incredibile crescita, poiché l’accesso online sempre più inclusivo consente a chiunque di rivolgersi ad un semplice dispositivo anche per fare shopping. L’innovazione tecnologica è dunque uno dei primi elementi che ci porta a vedere un mondo in cui il mercato della moda in ambito e-commerce è sempre più florido. Al contempo, però, si verifica una diminuzione di clientela nei negozi fisici. 

Headless commerce, cos’è

Oltre ad un semplice processo sociale, possiamo parlare anche di un altro fenomeno, il cosiddetto headless commerce. Questo termine spiega la nuova esperienza dedicata all’utente anche a distanza.

Non è difficile, infatti, imbattersi in siti di e-commerce che offrono al cliente un’esperienza unica per quanto riguarda la scelta dei vestiti. Una fra le tante, la possibilità di ricreare un outfit online o di ricevere i vestiti e rispedirli nel caso in cui non si fosse soddisfatti.

Pandemia, come cambia il modo di fare compere

Un altro dei fattori che influenzano il cambio di rotta delle scelte dei consumatori è anche il nuovo mondo creato dalla pandemia. Anche la moda si adatta a nuove distanze, poiché l’emergenza sanitaria non è stata solo tale in quanto legata alla salute degli esseri umani. L’emergenza ha riguardato anche l’economia e l’industria, in particolare quella della moda che inizialmente è stata tra le più colpite. 

Tra aprile e giugno 2020 si è verificato un incredibile calo di produzione del settore abbigliamento, di oltre il 38%. I dati sono stati esplicativi per tutto il settore, e hanno lasciato molti brand incerti su come gestire il futuro del proprio marchio. I comportamenti d’acquisto cambiano, e allo stesso tempo i retailer si adattano alle scelte dei clienti, che ad oggi preferiscono non recarsi in negozio ma scegliere da lontano i capi da indossare.

Non possiamo tralasciare poi i valori etici che riguardano strettamente la sostenibilità. Ecco perché l’industria del fashion si trasferisce sul piano virtuale anche sul fronte green. Il rispetto per la natura e per l’ambiente sono i punti cardine attorno ai quali ruota la filosofia dei rivenditori di moda, che si ritrovano una clientela attenta alla trasparenza e alla questione ambientale dato il difficile periodo che il Pianeta sta affrontando. 

“Non ci sono più le mezze stagioni”

Tra i motivi che portano le persone a rivolgersi maggiormente ad un e-commerce per comprare dei vestiti, vi è anche il fattore della stagionalità. Si chiama seasonless, termine inglese che sta ad indicare il fatto che contrariamente a quanto avveniva in passato oggi esiste sempre meno una categoria fissa di vestiti per ogni stagione.

Le nuove collezioni di abbigliamento sono quindi sempre adatte a tutte le stagioni e gli operatori della moda stanno ampliando anche la fascia genderless. Si tratta di quei capi di abbigliamento che non hanno genere ma sono adatti a tutti. Questo è un passo avanti molto importante per coloro che appartengono alla comunità LGBTQIA+, poiché l’introduzione di nuove linee di abbigliamento che non hanno sesso, apre una maggiore inclusività anche all’interno dei brand di moda.

Un’esperienza unica

Oltre ad abbattere la barriera che riguarda la moda femminile e quella maschile, i clienti desiderano un servizio che funzioni ma che soprattutto consenta di pagare in rate quello che si compra. Questa è un’opzione che molti e-commerce aggiungono al fine di creare un’esperienza positiva per il customer, che ricerca sempre di più un sito online che possa dargli tutto quello che gli serve. 

Che si tratti di pagine social, negozi o semplici applicazioni, quello che vince è il cosiddetto multichannel, che porta la strategia multicanale ad un valore superiore. Anche la moda, dunque, si digitalizza creando un susseguirsi di nuove tendenze interessanti e a quanto pare, proficue.

 

 

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