Un post lapidario, senza commento, ma con una foto che parla da sé: Elon Musk ritoccato per assomigliare ad Adolf Hitler. Quanto dovrebbe bastare per intimorire il miliardario, perché quella foto non è stata pubblicata da un utente qualsiasi, ma da uno degli account appartenenti alla galassia di collettivi che si firmano con il nome Anonymous. Un brand che – in diverse occasioni – è stato utilizzato da hacker che hanno segnato duri colpi contro istituzioni e aziende giudicate corrotte — ma che altrettanto frequentemente viene utilizzato da degli improvvisati, senza vere competenze informatiche.

Twitter ha recentemente sospeso gli account di alcuni giornalisti che avevano criticato Elon Musk, accusati di aver condiviso informazioni su un bot che segue in tempo reale gli spostamenti dell’aero privato del miliardario (e recentemente al centro di un caso di stalking contro il suo figlio più piccolo). Il messaggio di Anonymous sembra riferirsi proprio a ciò, e segue a stretto giro la dura reazione dell’Unione Europea, che attraverso un membro della Commissione aveva dichiarato che la decisione di censurare alcuni giornalisti rischia di avere delle gravi conseguenze.

Anonymous non ha un account ufficiale su Twitter e a dirla tutta non è nemmeno semplice definire cosa sia Anonymous: il brand è stato utilizzato e viene tutt’ora utilizzato da decine di collettivi diversi che non sempre parlano tra di loro e non hanno i medesimi livelli di competenza, né tantomeno gli stessi obiettivi.