Pos: costi e commissioni sui pagamenti

pagamenti con il Pos

Il medio esercente italiano spesso vede nel Pos un costo aggiuntivo ingiusto che nuoce ai propri margini di guadagno. Inoltre, anche un favore ‘indebito’ fatto dagli amministratori alle banche. La cancellazione dell’obbligo per commercianti e professionisti di accettare carte e bancomat per qualsiasi importo sotto i 60 euro ha generato polemiche opposte. In mezzo alle polemiche sorge una domanda: quanto costa possedere e usare un Pos? Ci sono i costi fissi relativi all’acquisto del device e sono diversi a seconda dell’operatore usato e al tipo di offerta. Da tenere di conto anche le commissioni legate all’utilizzo del Pos e anche qui le differenze da operatore a operatore. Poi ci sono le commissioni fisse, sconti e promozioni a tempo determinato. 

In generale, la media delle richieste degli operatori gestori delle reti di pagamento è fra lo 0,9% e l’1,9% del valore della transazione effettuata. Ad esempio, una commissione mediana dell’1,5%, in 75 centesimi ogni 50 euro di incasso. Ciò al netto di agevolazioni come quella relativa alla richiesta di un credito d’imposta del 30% sulle commissioni legate ai pagamenti elettronici. Questo per chi ha ricavi meno di 400mila euro all’anno. Sempre fino a che una nuova legge di bilancio non cambi presto le cose.

 

 

Pagamenti elettronici: nuovi obblighi per banche e intermediari dal 2024
Pagamenti elettronici: nuovi obblighi per banche e intermediari dal 2024
Pos: parte il tavolo tecnico per ridurre le commissioni
Pos: parte il tavolo tecnico per ridurre le commissioni
Manovra: controversie sui nuovi limiti obbligo Pos
Manovra: controversie sui nuovi limiti obbligo Pos
Manovra: controversie sui nuovi limiti obbligo Pos
Manovra: controversie sui nuovi limiti obbligo Pos