Il crollo del mercato degli NFT continua a non conoscere sosta. Solamente un anno fa i collezionabili digitali erano un fenomeno globale e alcuni NFT venivano venduti a cifre a sei zero. Oggi il mercato degli NFT è ancora in vita, ma i volumi sono ai minimi storici e in molti iniziano a domandarsi quanto possa durare ancora questa agonia.

Ovviamente, le sventure degli NFT dipendono almeno in parte dall’aumento dei tassi e dalle politiche anti-inflattive dalle banche centrali, che come abbiamo già visto, hanno penalizzato praticamente tutti gli asset speculativi (e ridimensionato il valore in Borsa di moltissime mega-aziende tech).

Gli NFT, che rappresentano – se possibile – la definizione perfetta di asset iper-speculativo ancora più delle criptovalute, sono stati penalizzati più di qualsiasi altro prodotto. Stando ad una lunga e dettagliata analisi di Balthazar, cumulativamente i cinque più importanti marketplace dedicati agli NFT hanno registrato vendite per 394,02 milioni di dollari. È il dato più basso dell’anno. Può festeggiare, almeno in parte, Magic Eden, il più importante marketplace dedicato agli NFT emessi su Solana, una blockchain concorrente di Ethereum che tutt’oggi mantiene una community molto vivace.

Balthazar segnala anche l’ascesa di X2Y2, un marketplace dedicato agli NFT di Ethereum, che sta rapidamente rubando terreno ad OpenSea, cioè il più grande e importante marketplace del settore.

Rispetto ad ottobre, il volume complessivo dei cinque marketplace ha perso nuovamente oltre 100 milioni di dollari. Si tratta di un calo del 20%. Il calo del volume non sembra destinato a fermarsi a breve.

Il CEO e co-fondatore di Balthazar,  John Stefanidis, menziona diverse cause che possono spiegare il crollo della popolarità degli NFT. Nella sua analisi cita ovviamente il crollo di Terra Luna, di Three Arrows Capital e di FTX. Tre terremoti di proporzioni inaudite che hanno minato la fiducia degli investitori nei confronti degli asset crypto.