Secondo il CEO di Epic Games Tim Sweeney, i politici dovrebbero temere il potere di Apple ed intervenire quanto prima per contrastare le sue tendenze oligopoliste. È l’ennesima stoccata di Epic Games contro Apple: un anno fa aveva portato l’azienda in tribunale (con risultati modesti) dopo una provocazione rocambolesca che aveva causato l’espulsione di Fortnite dall’App Store.

Nel frattempo alla crociata di Sweeney contro Apple si sono aggiunte numerose altre voci autorevoli, tra cui il CEO di Spotify, il CEO di Meta Mark Zuckerberg e Elon Musk — che ha recentemente accusato l’azienda di censuare in maniera poco trasparente gli sviluppatori.

Ogni politico dovrebbe avere paura di Apple e del suo potere di poter decidere arbitrariamente quali software possano venire installati sui suoi telefoni

ha commentato Sweeney, facendo eco ad alcune recenti dichiarazioni di Mark Zuckerberg dal tono e dai contenuti sostanzialmente identici.

Da diversi anni sempre più aziende chiedono a gran voce una ‘androidicizzazione’ di iOS: possibilità di sideloading (e dunque di scaricare le app direttamente dal browser o dal PC) e apertura ad app store alternativi e concorrenti a quello di Apple. Ma su questo l’azienda di Tim Cook è sempre stata irremovibile: non se ne parla, sarebbe un rischio per la sicurezza e la privacy degli utenti.

“Eppure è estremamente pericoloso che una singola, enorme, compagnia possa decidere chi ha il diritto di distribuire i suoi contenuti e chi invece deve rimanere tagliato fuori”, insiste il CEO di Epic Games. Ricordiamo che negli USA, cioè il mercato più importante per pressoché qualsiasi app occidentale, Apple detiene un market share superiore al 55.45% (gli analisti sostengono che il dato sia destinato a crescere ancora nel corso dei prossimi anni). In sostanza, è impossibile prosperare senza il benestare di Apple.