L’herpes zoster, causato dallo stesso virus che causa la varicella, provoca spesso un’eruzione cutanea dolorosa e può manifestarsi ovunque, sulla testa o sul corpo. Dopo aver contratto la varicella, il virus rimane nel corpo di una persona per il resto della sua vita. Anni e persino decenni dopo, il virus può riattivarsi sotto forma di herpes zoster. Sappiamo che la varicella e il -volgarmente detto- Fuoco di Sant’Antonio, colpiscono una bella fetta di popolazione. Alcune statistiche riportano che circa 1 persona su 3 sviluppa l’herpes zoster nel corso della propria vita e che, solo negli Stati Uniti, tutti gli individui di età pari o superiore ai 50 anni sono stati infettati dal virus della varicella e sono quindi a rischio di herpes zoster.

La brutta notizia è quella che risulta da un nuovo studio condotto da ricercatori del Brigham and Women’s Hospital, che dimostra che il fuoco di Sant’Antonio, chiamato anche fiamme di Satana, è associato a un rischio del 30% più elevato di eventi cardiovascolari gravi, come ictus o infarto. Pare che il virus dell’herpes zoster sia colpevole di cambiamenti nelle strutture vascolari. Questi cambiamenti possono aumentare il rischio di ostruzione dei vasi sanguigni, di limitazione del flusso sanguigno e portare ai rischi sopra citati. I ricercatori aggiungono che i più esposti a queste complicanze sono le persone con condizioni di potenziale immunocompromissione o che assumono trattamenti immunosoppressivi.

Lo studio

I ricercatori hanno raccolto informazioni sulla storia clinica dei partecipanti allo studio tramite questionari, tramite i quali hanno ottenuto informazioni circa la presenza di herpes zoster, ictus e malattie coronariche.

Lo studio, condotto su 200 000 individui tra uomini e donne, ha portato il team di ricerca a seguire i partecipanti per 16 anni, monitorando l’incidenza di ictus e malattie coronariche, ad esempio l’infarto miocardico (attacco cardiaco) non fatale o fatale, l’innesto di bypass aorto-coronarico o angioplastica.  I risultati hanno mostrato che le persone che avevano precedentemente sviluppato l’herpes zoster presentavano un rischio a lungo termine, di un evento cardiovascolare, maggiore del 30% rispetto a coloro che non avevano avuto l’herpes zoster. Inoltre, il rischio elevato può persistere anche superati i 12 anni dalla contrazione dell’herpes perchè molti dei partecipanti allo studio hanno riportato eventi cardiovascolari anni dopo aver avuto il Fuoco di Sant’Antonio.

“I nostri risultati suggeriscono l’esistenza di implicazioni a lungo termine dell’herpes zoster e sottolineano l’importanza degli sforzi di salute pubblica per la prevenzione”, dichiara la prima autrice dello studio Sharon Curhan, medico ed epidemiologo presso la Channing Division of Network Medicine del Brigham and Women’s Hospital. “Dato il numero crescente di persone a rischio e la disponibilità di un vaccino efficace, la vaccinazione contro l’herpes zoster potrebbe rappresentare una preziosa opportunità per ridurre il peso e il rischio di successive complicazioni cardiovascolari”.

 

 

  • Herpes Zoster and Long‐Term Risk of Cardiovascular Disease. (ahajournals.org)