I pensieri negativi limitano lo stimolo della fame

L’interocezione è la capacità di riconoscere gli stimoli e le sensazioni inviati dal corpo, una sorta di sesto senso. Studi precedenti hanno dimostrato che l’interocezione è ridotta nelle persone affette da depressione, ma nuove scansioni cerebrali stanno evidenziando come i circuiti coinvolti in quell che sono state definite “sensazioni intestinali” possano essere alterati nelle persone con pensieri negativi ripetitivi.

“Il pensiero negativo ripetitivo (RNT), di solito indicato come meditabondo (ruminative in inglese) nelle persone che soffrono di depressione, è un problema clinico molto significativo”, ha detto l’autore del recente studio Salvador M. Guinjoan.  Il nostro corpo monitora costantemente tramite l’interocezione i nostri bisogni interni per sapere se abbiamo fame, sete e altro ancora. È una parte vitale del mantenimento del corpo e le interruzioni possono essere debilitanti.

Studi precedenti hanno rilevato che un’interocezione difettosa potrebbe essere correlata a risultati di apprendimento inferiori nelle persone con disturbo depressivo, ma non era ancora chiaro come potesse accadere e se questo potesse essere associato ad altri bisogni, come la fame.

L’attenzione del nuovo studio si concentra in particolare sul pensiero negativo ripetitivo RNT: le persone inclini a RNT spesso si soffermano sulle proprie mancanze, possono avere una bassa autostima a causa di pensieri negativi su sé stesse e in generale danno molta più importanza agli aspetti negativi della loro vita.

I dati dello studio

I ricercatori hanno raccolto i dati su 48 persone affette da depressione con punteggi di RNT elevati e 49 persone affette da depressione con punteggi RNT bassi, oltre a un gruppo di persone di 27 persone non depresse come gruppo di controllo.

Ai partecipanti è stato chiesto di concentrarsi sulle sensazioni provenienti dal cuore e dallo stomaco mentre gli scienziati osservavano il loro cervello attraverso scansioni di risonanza magnetica funzionale. In questo modo, è stato possibile verificare le differenze tra le persone senza disturbi depressivi e quelle con una RNT elevata e il modo in cui il loro cervello lavora durante l’interocezione.

Tutte le persone depresse hanno ridotto l’elaborazione dei segnali provenienti dallo stomaco, e ciò è avvenuto in diverse regioni del cervello. L’aspetto più interessante, tuttavia, è stato il fatto che le persone con elevata RNT presentavano una riduzione ancora maggiore dell’elaborazione dei segnali provenienti dallo stomaco, che si concentrava in particolare nelle regioni cerebrali deputate all’elaborazione delle emozioni e della memoria.

Questi risultati potrebbero aiutare a spiegare perché le persone con un alto tasso di pensieri negativi ripetuti spesso riferiscono problemi addominali, in quanto i segnali provenienti dallo stomaco non vengono elaborati nel modo tipico. I ricercatori sperano che si possano condurre ulteriori indagini in quest’area, in modo da contribuire a migliorare i risultati del trattamento nei pazienti con punteggi RNT elevati.

 

 

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