Apple avrebbe minacciato di rimuovere Twitter dall’App Store, l’unico marketplace disponibile su iOS, e dunque sugli iPhone. “Si rifiutano di spiegarci il motivo”. E ovviamente la mela morsicata è già diventata il nemico pubblico N.1 del miliardario, che nell’arco di pochissimi minuti ha già condiviso una mezza dozzina di meme, frecciatine e j’accuse nei confronti di Apple.

«Sapevate che Apple impone una tassa segreta del 30% su tutto quello che acquistate sull’App Store?», twitta Elon Musk. “Pagare ad Apple il 30% di quello che guadagni / Andare in guerra”, recitano poi le indicazioni stradali del classico meme con il bivio e l’auto che esce sgommando.

Poi un sondaggio (l’ennesimo), con il miliardario che chiede ai suoi follower se Apple dovrebbe rivelare al pubblico tutte le volte in cui censura un’applicazione o un contenuto. Ovviamente sta stravincendo il sì. E, infine, un retweet di un post del co-fondatore del Dogecoin, che sostiene che Apple dovrebbe essere più trasparente nel comunicare le ragioni dietro le sue decisioni di rimuovere alcune applicazioni dall’App Store.

https://twitter.com/BillyM2k/status/1597306987808583685

«Apple ha praticamente sospeso ogni investimento pubblicitario su Twitter. Odiano la libertà d’espressione in America?», twitta poi polemicamente. «Che sta succedendo?», chiede poi taggando Tim Cook.

Insomma, avete capito l’antifona. Apple è diventata il nuovo nemico pubblico numero uno di Elon Musk e della sua cerchia.

La tentazione di lanciare un nuovo smartphone

Solamente pochi giorni fa, alla domanda di una giornalista che gli chiedeva cosa avrebbe fatto se Apple e Google avessero deciso di censuare Twitter, Elon Musk aveva risposto dicendo che avrebbe prodotto un suo smartphone, con un sistema operativo proprietario.

Quello delle app digitali è sostanzialmente un duopolio che, per stessa ammissione di un illustre sconfitto (cioè Bill Gates), non lascia spazio a contendenti terzi. La stessa Huawei dopo aver peso l’accesso ai servizi di Google è passata dall’essere il più grande produttore di smartphone al mondo ad occupare una nicchia irrilevante del mercato. I suoi piani per rendere HarmonyOS – un sistema operativo alternativo ad Android – mainstream al di fuori dalla Cina non hanno avuto ancora successo.

In virtù di tutto ciò, risulta davvero difficile credere che Elon Musk possa vincere un’ipotetica guerra contro Google e Apple. Creare un ecosistema alternativo a quello dei due colossi americani – nella più ottimistica delle ipotesi – richiederebbe diversi anni. Più di quanti ne possa sopravvivere Twitter fuori dall’App Store e dal Play Store.