Alla COP27, a cui partecipano i rappresentanti di 197 Paesi di tutto il mondo, si deve trovare un accordo per limitare l’aumento delle temperature medie globali in modo da non superare i 2.0°C. Per fare ciò è necessario ridurre le emissioni di gas serra.

Uno studio finanziato da Oxfam, un’organizzazione non governativa che si impegna per migliorare le condizioni dei poveri nel mondo, indica i miliardari come principali responsabili delle emissioni, accusandoli di investire in aziende altamente inquinanti che rilasciano una quantità di anidride carbonica 1 milione di volte superiore a quella che emettono gli altri cittadini.

Lo studio ha analizzato gli investimenti dei 125 miliardari più ricchi al mondo e considerando solo le aziende in cui hanno una partecipazione superiore al 10% e assegnando a ognuno di questi una parte delle emissioni proporzionale alla propria quota. I dati hanno mostrato come ogni miliardario emette in media una 3 milioni di tonnellate di CO2, un milione di volte superiore alle 2,76 tonnellate pro capite emesse dal 90% della popolazione.

I 125 miliardari in totale emettono quasi 400 milioni di tonnellate di anidride carbonica, pari alla quantità emessa dalla Francia che ha 67 milioni di abitanti. probabilmente queste stime sono al ribasso poiché le aziende che non rendono pubblici i dati sulle proprie emissioni sono quelle che hanno un impatto ambientale maggiore. Dai dati è anche emerso che solo uno sui 125 miliardari ha investito in un’azienda di energie rinnovabili.

La COP27 deve mettere in luce questo aspetto negativo delle grandi aziende e dei loro ricchi investitori, che traggono profitto dall’inquinamento.

Nafkote Dabi di Oxfam