Sonic Frontiers, la recensione: si torna a correre, e su mappe aperta

La recensione di Sonic, nuovo capitolo della serie che prova ad innovarsi, porta Sonic e il suo gruppo in una nuova avventura che apre le frontiere verso l’ignoto, con una trama e una serie di contenuti che si avvicinano di più alle nuove produzioni, distaccandosi – non del tutto – dal vecchio iter che colorava le avventure del porcospino blu.

Abbiamo avuto modo di correre in lungo e in largo per scoprire questo nuovo gioco, e nonostante qualche problema tecnico, lo sforzo del team di sviluppo – che nelle prime battute sembrava un po’ fuori fuoco – si è rivelato invece abbastanza centrato.

Nessun limite per Sonic

Sonic Frontiers propone un gioco innovativo sotto molti aspetti: le avventure del porcospino blu si aprono all’open zone, sistema che il Sonic Team ha deciso di inserire per dare ampio respiro alle corse del protagonista, senza però sfociare nell’open world. È questo che su tutto, se in un primo momento poteva sembrare un problema o uno snaturamento, in realtà rende il gioco fresco e nuovo. Non è esente da problemi questa nuova introduzione – considerato che frequentemente vi troverete con dei problemi di pop-in davvero spiacevoli – ma il modo in cui saranno sparse delle “giostre” da fare su questa mappa è decisamente ben fatto.

Il lato estetico è sublime: ogni corsa, ogni slancio e ogni rampa presa darà una sensazione di rapidità fuori dal comune. Si tratta a tutti gli effetti di una declinazione che i fan del brand attendevano da tempo, seppur questo abbia portato ad un’estetica del mondo di gioco più distante dal classico stile che invece ha reso iconico il personaggio.

Tornano lo stesso comunque quei colori, lato soprattutto i mondi 2D del Cyberspazio, che invece riprendono quelle meccaniche iconiche che il porcospino ci ha mostrato nel corso degli anni. Rimane comunque stupendo l’approccio scelto dal Sonic Team verso questa avventura 3D, che sembra essere la mossa giusta per poter uscire da quel blocco che da anni rendeva questo tipo di avventure solamente carine, e non entusiasmanti e belle come Sonic Frontiers.

Questione di ritmo

Sonic Frontiers pone molto l’accento sulla velocità di gioco: non mancano fasi più ragionate, ma gran parte del gameplay si basa su quanto riuscirete a fare velocemente e in modo “cool” le azioni. Questo diventa di conseguenza una sorta di ritmo, una musica che vi accompagnerà per tutto il gioco e che vi porterà a cercare quanti più segreti e collezionabili sparsi per la mappa.

Le mappe inoltre, considerando la velocità con cui Sonic correrà, sembreranno vaste in prima battuta ma poi diventeranno masticabili con comodità, e la densità di cose da fare sarà così ben bilanciata da trasformare il tutto in un qualcosa di naturale. Peccato per dei sistematici problemi di pop-in, che nel gioco vi faranno comparire alcune piattaforme poco dopo aver visto l’inquadratura che le punta.

Per il resto, Sonic Frontiers vi accompagnerà per ore e ore di gioco: tutte le fasi extra riusciranno ad occuparvi oltre le due dozzine di ore che servono per terminare la storia principale, e comunque tutto quel minutaggio sarà di gameplay, visto che dialoghi e fasi più narrate non occupano così tanto, anzi.

Parlando di opzioni grafiche, abbiamo giocato Sonic Frontiers su una PlayStation 5: questa ci ha permesso di vivere l’avventura in modalità qualità (con un 4K davvero niente male) e una modalità prestazioni, con gli FPS inchiodati a 60.

Il vero Sonic

Abbiamo parlato della modalità Cyberspazio, che riporta il gameplay su quel 2D iconico di Sonic, eppure tutta l’esperienza di Sonic Frontiers è una vera avventura del porcospino blu. Ogni salto, ogni piattaforma e ogni rampa, seppur in 3D e in un mondo vastissimo, ricorderà senza ombra di dubbio quello stile che abbiamo scoperto anche su vari media diversi (come film e serie animate).

Nel gioco ci troveremo a dover risolvere un problema che vedrà coinvolti tutti gli amici di Sonic, oltre che il classico Dr. Eggman. Intrappolati in un nuovo mondo, il Cyber Spazio, Sonic dovrà liberare tutti i suoi amici e riportarli nel mondo reale. In realtà potrebbe sembrare un intreccio banale, ma la storia di Sonic Frontiers nasconde misteri, segreti e interessanti spunti che non ci saremmo mai aspettati da un titolo platform (genere che spesso disdegna la sceneggiatura in favore del gameplay).

Ultima cosa importante, che sicuramente potrebbe interessare anche giocatori che non hanno mai messo le scarpette rosse ai piedi, sono le boss fight: costruire su più livelli (e con un sano omaggio alle titaniche sfide di Shadow of the Colossus), queste battaglie vi spingeranno a usare l’intelletto per chiudere lo scontro, spesso giocando su piattaforme di vario genere e cercando di scalare questi colossi. Se i Guardiani, questi che vi abbiamo appena citato, sono dei mini-boss che richiederanno un occhio nel risolvere dei veri e propri piccoli enigmi per poter avanzare, a chiudere la gerarchia ci saranno i Titani, robot giganti che Sonic dovrà battere usando la sua forma di Super Sonic.

Non chiamatelo Open World

Va fatto un distinguo molto importante prima di chiudere la recensione di Sonic Frontiers: non è un gioco open world. Sebbene ci sono stati accostamenti non troppo consoni con The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Sonic Frontiers punta alle Open Zone, mappe aperte che però hanno una delimitazione. Le mappe saranno in totale 5, e tutte liberamente esplorabili.

La differenza si nota anche per il modo in cui queste zone aperte sono pensate: non per nascondere segreti o dare sfoggio di virtù di level design, ma più che altro per contenere le varie fasi di gioco che Sonic dovrà affrontare, siano essi dei nemici nativi di quel mondo, oppure delle piccole fasi puzzle da concludere.

A rendere il tutto più divertente ci pensano infine le tracce musicali: se da un lato avremo delle soundtrack davvero adatte alla parte esplorativa, le migliori sembrano essere quelle delle boss fight, che riprendono lo stile più dinamico di Sonic e lo propongono in questi combattimenti al fulmicotone.

Per ora possiamo confermare che l’idea di frammentare il classico Sonic dentro queste mappe aperte funziona, e lo fa in modo dannatamente divertente. Ancora più divertente però è pensare a come potrà evolvere il brand, considerando Sonic Frontiers come il primo passo di un nuovo porcospino blu. Rigorosamente, correndo ad una velocità supersonica.

80
Sonic Frontiers
Recensione di Simone Lelli

Sonic Frontiers è un grande passo per il brand: arrivano novità che da tempo la gente chiedeva, anche se non troppo limate sotto il punto di vista tecnico. Il mondo aperto riesce ad emozionare più di quanto potrebbe sembrare da un trailer, e le fasi old style, seppur proposte con qualche twist interessante, riescono a spezzare il ritmo quanto basta. Interessante anche la trama del gioco, che propone degli spunti per nulla scontati.

ME GUSTA
  • Boss Fight davvero belle
  • Le zone aperte sono belle da esplorare
FAIL
  • Problemi di pop-in un po' troppo evidenti
  • Stile difficile da digerire per i fan di lunga data
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