Prima della scomparsa di Chadwick Boseman era già in lavorazione un progetto sequel di Black Panther, ed il regista Ryan Coogler ha di recente descritto cosa ci stava alla base di quella storia. Secondo Coogler il tono del film non si sarebbe discostato di molto da quello di Black Panther: Wakanda Forever.
Ecco le parole di Coogler:
Il cambiamento di tono della storia originale era minore rispetto a quello del casting, perché si trattava di un tono simile. T’Challa avrebbe sentito il dolore del tempo trascorso, considerando la sua assenza di cinque anni. Per un uomo come lui, con quel senso della responsabilità, ritornare dopo cinque anni di assenza forzata rappresentava qualcosa di forte. E questo era il punto centrale del film. Affrontare il dolore per il tempo che non poteva tornare indietro. Il dolore era una grande parte del sequel.
E nel segno del dolore sarà anche Black Panther: Wakanda Forever. Nel film Marvel Studios Black, dal 9 novembre nelle sale italiane, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba), lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di una nazione sottomarina nascosta, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.