La sicurezza in ambito alimentare inizia nel momento in cui si fa la spesa e si scelgono gli alimenti in base al loro apporto nutritivo. Una scelta responsabile che ha effetto sulla salute e che quindi non bisogna sottovalutare.

Quando si fa la spesa, per aiutarsi nella scelta degli alimenti da acquistare, è bene leggere l’etichetta per conoscere i valori nutrizionali e la derivazione del cibo in commercio. Si tratta di un elemento estremamente importante che in parte ci guida nell’acquisto, ma anche nel consumo del cibo stesso.

Con buona probabilità, l’etichetta che molti di noi conoscono cambierà da qui a breve. Si tratta di una decisione presa dopo vari scontri e dibattiti ma che sta trovando realizzazione. La prima proposta probabilmente arriverà entro fine novembre proprio da parte dell’Unione Europea.

Cosa bisogna aspettarsi? Di cosa si tratta? Di seguito si parlerà proprio di questa nuova etichetta e dei cambiamenti attesi al riguardo.

Che cosa c’è stato prima dell’arrivo della nuova etichetta?

Come accennato precedentemente, la nuova etichetta europea è stata ampiamente criticata e al centro di polemiche. Prima del prototipo di novembre, infatti, sono stati proposti vari modelli di etichette. Tra queste spunta proprio il Nutriscore, etichettatura a semaforo, che è stata adottata in Francia e in altri Paesi in modo del tutto volontario.

Tale etichetta non è presente in Italia anche perché è stata ampiamente criticata e rifiutata proprio dai nostri produttori. Il motivo della critica è che il Nutriscore puniva proprio alcuni prodotti artigianali come formaggi, salumi e altri prodotti del genere. Essi venivano considerati con i colori rosso o arancione e quindi da evitare.

Il Nutriscore, infatti, si basa su valori considerati su una porzione fissa ossia 100 grammi. Quello che però non viene considerato è il consumo di quel prodotto nella vita reale. Ad esempio l’olio extravergine di oliva, se si considera un valore di 100 grammi, risulta poco salutare. Ovviamente, però, pochi utilizzano più di 100 grammi per ogni singolo pasto.

Proprio per questo molti produttori artigianali hanno contestato questo sistema che quindi sembrava avvantaggiare più i prodotti di multinazionali. Venivano penalizzati, difatti, tutti i prodotti artigianali.

Quali sono le novità dell’etichetta europea? Vediamole nel dettaglio

Quello da cui bisogna partire, quindi, è che la nuova etichetta non sarà il Nutriscore. Ma cosa bisogna aspettarsi?

Sicuramente quello che viene affermato è che l’etichetta nuova non si discosta tanto dal Nutriscore. Lo scopo è quello di migliorare l’etichetta a semaforo con elementi nuovi che sono stati proposti sulla sicurezza alimentare. Infatti è stato notato come questa etichetta a semaforo non fornisse dati corretti dal punto di vista alimentare e quindi traesse in inganno i consumatori.

Ci sono quindi delle novità sull’etichetta che troveremo nei supermercati e che ci guiderà nella scelta dei prodotti da acquistare. Prima di tutto l’etichetta verrà posizionata nel frontespizio delle confezioni. Questa posizione è vista come ideale perché risulta ben visibile sul prodotto.

Altro elemento “stilistico” che sicuramente si ritroverà in questa etichetta è il sistema a semaforo. Saranno quindi presenti gli abbinamenti di colori e delle lettere perché risulta essere molto deduttivo e intuitivo. Inoltre salta subito all’occhio e può indirizzare immediatamente l’acquirente nella sua selezione di acquisto.

Per quanto riguarda i valori e i principi alla base dell’etichetta, ciò che verrà seguito è l’ispezione d’origine. Si baserà, quindi, sulla dieta Mediterranea andando a valorizzare la frutta, la verdura, il pesce e gli oli vegetali. Ciò che verrà penalizzato e quindi “additato” come poco salutare e da evitare sono gli zuccheri, i cibi grassi e il sale.

Quello che sicuramente verrà modificato in questa nuova etichetta è la questione delle dosi. Il Nutriscore, come accennato, si basava su una quantità di 100 grammi che però è distorta rispetto ad alcuni usi. Nella nuova etichetta, quindi, si andrà a considerare la dose consigliata per ogni alimento. In questo modo, quindi, si andranno a calcolare i valori nutrizionali in base al valore che viene consigliato dagli esperti in alimentazione. Insomma si parla di cambiamenti ben studiati sicuramente.

L’etichetta non basta per la tutela della salute

Un altro elemento che però bisogna prendere in considerazione è che l’etichetta, di per sé, non basta. Quello che è importante in cucina è il modo in cui quell’alimento verrà consumato e quindi come sarà condito o cucinato.

Un esempio eclatante di questo è rappresentato dalle patate surgelate da friggere. Il Nutriscore attribuisce una valutazione positiva a questo prodotto in quanto si tratta di semplici carboidrati. Quello che però non viene considerato è che quelle patatine probabilmente verranno fritte e non è ben precisato con quale olio o come. In questo caso, quindi, è bene consultare l’etichetta ma anche avere una buona educazione alimentare che fa la differenza.