Per quanto riguarda l’approvvigionamento di gas naturale liquido l’Europa può dormire sonni tranquilli, almeno per quest’anno. La minaccia del blocco del gas da parte della Russia ha spinto i Paesi europei a importare Gnl dagli Stati Uniti e la Novergia è diventata il principale fornitore di gas per l’UE.
La Germania ha ordinato 5 rigassificatori galleggianti e un paio entreranno in funzione entro fine anno, l’Olanda ne ha realizzato uno in sei mesi mentre l’Italia sta spingendo per Piombino e Ravenna. La Spagna, invece, sta realizzando una settima struttura. Sono state anche ordinate navi metaniere dai produttori asiatici.
I Paesi esportatori di Gnl sono stati convinti a puntare sull’Europa con i prezzi alti del Ttf, gonfiati dagli acquisti statali per riempire gli stoccaggi, mentre la Cina ha ridotto le importazioni a causa del Covid e del rallentamento dell’economia.
Le scelte energetiche asiatiche dovrebbero garantire forniture all’Europa anche in futuro poiché l’Asia punta a utilizzare il carbone. L’Asia non è un competitor da questo punto di vista, almeno nei prossimi mesi. Ciò significa che la materia prima non mancherà, per il prezzo bisogna vedere.
In Asia, invece di usare il gas, usano il carbone perché il carbone è quì, il carbone è domestico e meno costoso. Il rovescio della medaglia è che l’Asia, che di solito aumenta il consumo di gas, si è fermata.
Atul Aryal, chief energy strategist di S&P Global