La recensione di Batora: Lost Haven arriva a qualche mese di distanza dall’ultimo provato del gioco che ci aveva lasciato addosso l’impellente desiderio di scoprire finalmente qualcosa di più sull’ambiziosa avventura intergalattica di Avril e compagni. Sebbene si fosse presentata in un primo momento come l’ennesimo hack & slash in stile Diablo, l’ultima creatura di Stormind Games era riuscita a dimostrare di avere ben altro da dire grazie al suo carattere e ad alcune specifiche peculiarità in grado di renderla davvero unica rispetto alle altre produzioni appartenenti al genere.

Dopo aver esplorato pianeti sconosciuti, tra cieli colorati, scontri frenetici ed alieni graziosissimi, siamo pronti a dirvi cosa ne pensiamo dell’action RPG del talentuoso team italiano che, dopo l’ottima serie horror Remothered, torna con l’intento di esplorare un universo tutto nuovo con un RPG divertente e dalla forte personalità. 

Da grandi poteri…

La storia di Batora: Lost Haven ci trasporta su un pianeta alieno, dove una ragazza scampata alla distruzione di gran parte della Terra scopre di avere dei poteri straordinari legati a dei misteriosi amuleti del Sole e della Luna, con cui dovrà salvare il mondo dall’apocalisse. Un’importante missione che porterà Avril ad intraprendere un lungo viaggio interplanetario, fatto di scelte, sfide epiche e risvolti morali interessanti, il tutto sempre all’insegna di questa costante dualità che riemerge in tutta la narrazione e la costruzione del gioco.

Sul piano puramente narrativo, Batora: Lost Haven regala una storia che, nonostante non presenti elementi particolarmente originali, riesce comunque a coinvolgere grazie ad una buona caratterizzazione dei personaggi e del cast dei coprotagonisti. Al centro di quest’articolata struttura narrativa vi è sempre il potere decisionale del singolo giocatore che nel corso dell’avventura si ritroverà a fare i conti con delle scelte di carattere morale che andranno ad incidere non solo sulla progressione, ma anche sulla crescita di Avril. Ogni scelta che faremo ci permetterà di propendere verso uno specifico allineamento morale, Conquistatore o Difensore, legati sempre alla doppia natura che caratterizza l’esperienza.  In sostanza, l’allineamento del Conquistatore è legato ad un atteggiamento votato all’irruenza e alla vendetta, mentre quello del Difensore è orientato più all’equilibrio e al perdono, ma entrambi concorrono a delineare il temperamento e le caratteristiche della nostra eroina. 

 

Sebbene l’idea alla base del sistema di scelte a carattere morale appaia estremamente interessante, l’impressione è questa meccanica abbia un peso non così rilevante nell’economia degli eventi. Mi spiego meglio: nonostante le scelte abbiano un impatto sul rapporto che avremo con gli NPC e su quello che sarà il loro destino, le conseguenze delle nostre scelte ci porteranno ad assistere a dialoghi aggiuntivi e a qualche sezione di gameplay alternative e non ad un effettivo snodo narrativo o ad un evoluzione della protagonista, che varia proprio in base all’allineamento.

L’andamento della narrazione, che in alcuni punti soffre di alcune sezioni un po’ troppo sbrigative, è il medesimo a prescindere da quale sarà il nostro allineamento che, invece, da un punto di vista puramente ludico apre a delle digressioni molto interessanti. I due diversi finali, ad esempio, presentano due boss fight, spettacolari ed articolate, che cambiano in base alla decisione che prenderemo nel corso delle battute finali dell’avventura. Una scelta che abbiamo apprezzato moltissimo, a fronte di una notevole caratterizzazione dei due boss che ci hanno dato in egual misura un bel po’ di filo da torcere permettendoci di arrivare alle battute finali con quella buona dose di epicità che è possibile ritrovare solo al termine di un grande scontro.

Sole e Luna

Come sottolineato in apertura, l’intero concept di Batora ruota proprio intorno al concetto di dualismo, che si riversa sia sul piano narrativo che sul piano ludico. Il sistema di combattimento è caratterizzato da due differenti modalità che si basano appunto sulla doppia natura della protagonista: Fisica e Mentale. La prima modalità corrisponde a uno stile di combattimento simile al corpo a corpo, mentre la seconda cambia l’approccio agli scontri mettendo a disposizione abilità che permetteranno di attaccare i nemici a debita distanza. Il giocatore dunque in base alle circostanze potrà switchare tra le due modalità di combattimento con la semplice pressione di un tasto: in questo caso, Avril cambierà aspetto e natura cromatica, allineandosi con i poteri del sole se sceglieremo la prima modalità e con quelli della luna se sceglieremo la seconda.

La cosa interessante è che quest’alternanza tra il piano fisico e mentale andrà a coinvolgere anche lo status dei nemici.

Scelta che dona un’impronta decisamente più tattica agli scontri, valorizzando anche l’approccio dinamico. In sostanza, durante i combattimenti dovremo prestare attenzione anche alle tonalità cromatiche dei nemici e scegliere di conseguenza quale strategia adottare. Il colore arancione indica una tipologia di avversario più vulnerabile agli attacchi fisici, mentre il viola indicherà la presenza di una vulnerabilità maggiore agli attacchi magici.

Optare per lo stesso colore del proprio avversario significherà arrecare danni maggiori, mentre attaccare con l’elemento opposto significherà arrecare danni minori ma al contempo stesso consentirà di caricare un indicatore delle combo che, una volta riempito, permetterà di attivare un incremento di danno nella natura opposta. Lo stesso discorso vale anche per la nostra Avril che sarà dotata di due differenti barre per l’energia, una legata alla natura fisica e una a quella mentale. Il semplice azzeramento di una delle due barre causerà il game over istantaneo, quindi il giocatore potrebbe essere costretto a modificare la sua strategia anche in virtù di questo aspetto.

Una bipolarità, che abbiamo già avuto modo di vedere in azione in Ikaruga, il celebre shoot’em up arcade sviluppato da Treasure, che però in questo caso viene sfruttata in maniera decisamente più elaborata, soprattutto durante i combattimenti con i boss, anch’essi capaci di cambiare costantemente natura cromatica, rendendo gli scontri ancor più frenetici e spassosi.

Per quanto concerne, infine, la crescita della protagonista, le varie statistiche aumenteranno ad ogni level up e potranno essere ulteriormente incrementate con l’equipaggiamento di specifiche rune che consentono ad Avril di acquisire anche preziose abilità da sfruttare in battaglia. Le rune per essere equipaggiate richiedono un dispendio di punti, divisi a loro volta in tre tipologie: neutrale, difensore e conquistatore.

Queste tre differenti tipologie, variano ovviamente in base all’allineamento del personaggio. In sostanza, se le risposte che daremo avranno connotati difensivi, tenderemo a ottenere i punti runa relativi e viceversa in caso di una condotta più aggressiva. In ogni caso, sebbene ci sia sempre un po’ di margine per equipaggiare rune differenti, lo sviluppo tende dunque a seguire l’allineamento di Avril.

Un sistema che abbiamo particolarmente apprezzato poiché non solo perché permette al giocatore di plasmare pienamente l’avventura a seconda di quello che è l’approccio scelto (a differenza di quanto accade sul piano puramente narrativo), ma anche perché va a garantire una discreta rigiocabilità, favorita anche dalla presenza del New Game+, che oltre a permetterci rivivere l’avventura di Avril mantenendo parte delle caratteristiche ottenute, ci consentirà anche di sperimentare esiti – e finali – differenti in base alla nostre scelte

Un’ulteriore nota di apprezzamento va anche alle piacevoli sezioni puzzle, disseminate nel corso dell’avventura, che spezzano il ritmo tra uno scontro e l’altro, risultando anche molto ispirate. In alcuni momenti, ci troveremo catapultati in alcune “stanze” in cui dovremo usare i due poteri contrapposti di Avril per comporre correttamente uno percorso sino al completamento del livello. In sostanza, si tratta di vere e proprie sezioni dedicate alla risoluzione di alcuni enigmi basati sull’attivazione di pulsanti, piattaforme e sfere rotanti, sulla scia di quanto già visto in The Legend of Zelda: Breath of the Wild e che rappresentano però una piacevole digressione. I puzzle che abbiamo provato infatti ci sono sembrati tutti ben confezionati, anche se non tutti in grado di proporre un livello di sfida elevato.

Una strana Galassia

Sul piano estetico, infine, lo stile artistico adottato da Stormind è estremamente piacevole ed ogni pianeta risulta ben caratterizzato nei suoi spiccati elementi cromatici e nelle sue peculiarità.

La strana Galassia creata da Stormind, piena zeppa di coloratissimi pianeti e bizzarre creature aliene, mescola in maniera solida ed equilibrata elementi provenienti dall’immaginario fantasy e quelli della Space Opera.

Non è un caso, infatti, che lo stile artistico si ispiri proprio all’arte fantascientifica degli anni ’50 e a gran parte dei lavori di Paul Lehr, artista e illustratore americano che realizzava opere in cui il principale protagonista era proprio il colore, che grazie alle sue sfumature riusciva a dare forma e carattere a degli scenari affascinanti e surreali, proprio come accade in Batora Segnaliamo per finire che su PS5, non abbiamo riscontrato alcun bug, glitch o calo di frame neanche durante le fasi di scontro più frenetiche. Ottima, infine, anche la colonna sonora che soprattutto nelle fasi finali dell’avventura appare ancora più ispirata.

80
Batora: Lost Haven
Recensione di Roberta Pagnotta

Al netto di qualche incertezza di troppo, la nuova avventura ruolistica di Stormind Games resta assolutamente un prodotto che merita tutta la nostra attenzione. Batora: Lost Haven è un action RPG dalla forte personalità che coniuga sapientemente un combat System appagante e strutturato ad un sistema di scelte intrigante, che però non riesce tuttavia a trovare una sua dimensione ben definita. In ogni caso, quello di Stormind, resta un’ottimo primo passo verso il genere degli RPG, nonché l’ennesima conferma delle grandi potenzialità di un team che sicuramente saprà come tornare a sorprenderci nel prossimo futuro.

ME GUSTA
  • Sistema di rune ben congegnato
  • Combat System sfaccettato ed appagante
  • Boss Fight spettacolari ed impegnative
  • Artisticamente piacevolissimo
  • Diversi Finali
FAIL
  • Le scelte finiscono per avere un impatto marginale sugli eventi della storia
  • Gran parte delle sezioni puzzle risultano un po’ troppo semplici