Online è stato diffuso il video della nuova puntata di Parliamone, il format di Netflix in cui diversi ospiti discutono di un tema. Nella nuova puntata a tenere dibattito è la questione della salute mentale. A moderare l’incontro con Arisa e altri ospiti è Daniele Mencarelli, lo scrittore che è stato messo al centro della produzione Tutto Chiede Salvezza.
Ecco il video.
Questa è la descrizione della nuova puntata di Parliamone:
Siamo veramente liberi di raccontare come stiamo pubblicamente? E come vengono rappresentate oggi le malattie mentali sui social e nel mondo dell’audiovisivo? Lo abbiamo chiesto a Federico Cesari, Arisa, Alessia Lanza e Luca Mazzucchelli nella quarta puntata di Parliamone, il momento di mettersi al tavolo, moderata da Daniele Mencarelli.
Proprio durante il podcast l’autore Daniele Mencarelli ha affrontato la questione della salute mentale, e della sua esperienza, che è stata messa su carta nel suo libro, ma che è stata approfondita, citando anche un particolare episodio di vita che ha riguardato la madre ed un momento drammatico e toccante sul ponte di Ariccia.
Tutto Chiede Salvezza è stato distribuito su Netflix il 14 ottobre: si tratta della miniserie di Francesco Bruni tratta dal romanzo omonimo di Daniele Mencarelli. Ecco il trailer.
La serie si compone di sette episodi, uno per ciascuno dei sette giorni di TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) a cui Daniele (Federico Cesari) viene sottoposto. Una settimana di isolamento dal resto del mondo durante la quale si troverà ad affrontare le sue paure e a scavare dentro se stesso in un percorso di accettazione di sé e degli altri che lo porterà a stringere i legami più forti, sinceri e veri della sua vita.
Questa la sinossi:
Finire per sette giorni sotto regime di TSO, vuol dire essere pazzi? È quello che si chiede Daniele, un ventenne con un eccesso di sensibilità, che dopo una crisi psicotica si risveglia nella camerata di un reparto psichiatrico, assieme a cinque improbabili compagni di stanza con cui pensa di non avere niente in comune, pressato dai medici che gli vogliono frugare nel cervello, e accudito da infermieri che gli sembrano cinici e disinteressati. Ma sette giorni sono lunghi e quella che all’inizio gli sembrava una condanna pian piano si trasforma in una delle esperienze più intense e formative della sua vita. Una “dramedy delle esistenze” che recupera la radice della nostra migliore commedia amara, riletta in chiave contemporanea, come in un grido d’aiuto, straziante ma pieno di speranza, da parte delle nuove generazioni e del loro enigmatico disagio di vivere.
Netflix offre sostegno su questioni e temi delicati su cui si può trovare supporto attraverso https://www.wannatalkaboutit.com/it/.