Compra all’asta per 42.660 dollari un rarissimo manuale dell’Apple-1, ma successivamente scopre che non è originale. Di mezzo ne va la reputazione di RR Auction, una casa d’aste che negli anni è riuscita a costruirsi un nome come rispettabile punto di riferimento per il mondo dei collezionisti dei cimeli e feticci della Apple.
Il lotto faceva parte di una collezione più vasta di oggetti messi all’asta, chiamata Steve Jobs Revolution. Non soltanto il manuale non era originale, ma era stato pagato – per le sue condizioni insolitamente impeccabili – una cifra record. Oltre quattro volte il prezzo medio di vendita: normalmente un manuale originale dell’Apple-1, primo computer semi-artigianale dell’azienda di Steve Jobs, viene venduto trai 10mila e 15mila dollari.
Curiosamente, l’inautenticità del manuale è stata scoperta proprio grazie al provvidenziale intervento della persona che lo aveva riprodotto: Armin Hierstetter, un appassionato della Apple che in passato aveva realizzato su commissione una serie di repliche perfette di alcuni cimeli. A suo tempo Hierstetter aveva letto le notizie dell’asta da record, ma non ci si era soffermato più di tanto.
Più recentemente, forse cercando materiale per una nuova serie di repliche, Hierstetter aveva scaricato le immagini in alta definizione del manuale che erano state caricate sul sito della casa d’aste. Non ci è voluto molto prima di fare 2 + 2: altro che esemplare in perfette condizioni, era una delle sue copie. Così Hierstetter contatta immediatamente RR Auction: «non ho nessun dubbio, avete venduto una replica per oltre 40.000 dollari».
La casa d’aste decide di approfondire la questione, aprendo e chiudendo un’indagine in appena 48 ore. «Garantire l’autenticità degli oggetti è una nostra priorità», si legge in un comunicato stampa di RR Autcion. «Siamo giunti alla conclusione che l’oggetto in questione sia effettivamente una replica, per questo motivo abbiamo immediatamente contattato l’acquirente per offrirgli un rimborso integrale».
Proposta accettata, ma solo in parte. Il collezionista ha preteso di tenersi la replica in cambio di un paio di migliaia di dollari.