Google vuole avere un suo stadio. O, per meglio dire, vuole apporre il suo nome su uno storico stadio inglese. Ne parla la rivista The Athletic, secondo la quale il colosso del tech starebbe ormai da diverso tempo trattando con il Tottenham per diventare il main sponsor del Tottenham Hotspur Stadium.

Accordi di questo tipo sono piuttosto comuni negli Stati Uniti, dove da decenni è ormai pratica comune che i brand acquistino i diritti sul nome di grossi stadi o convention center.  Il Joe Robbie Stadium, cioè lo stadio che, tra gli altri, ospita la squadra dei Miami Dolphin, da diversi anni si chiama Hard Rock Stadium. Dal 2021 lo Staples Center si chiama Crypto.com Arena, come l’omonima società che vende una carta di credito che supporta i pagamenti in criptovalute. Accordi di questo tipo sono frequenti anche nel resto del mondo e ormai perfino in Italia. In Australia c’è un Marvel Stadium (sì, come l’impero dei fumetti e dei supereroi), gli austriaci hanno invece la Red Bull Arena, mentre in Italia abbiamo la Alianz Arena e così via.

Normalmente le società chiudono un accordo di sponsorship dalla durata pluriennale, che – a seconda della convenienza – potrà venire riconfermato o meno nel corso del tempo. Non è nemmeno insolito che uno stesso stadio possa cambiare più volte nome (e quindi sponsor) nell’arco di pochi anni.

Il Tottenham Hotspur Stadium è stato inaugurato nel 2019, dopo la demolizione del più vecchio White Hart Lane. Se l’affare andasse in porto, a partire dal 2023 potrebbe chiamarsi Google Stadium — l’accordo prevede un periodo di minimo tre anni.

Non è la prima volta che Google riesce ad apporre un suo brand su un edificio dedicato agli eventi: a Los Angeles l’azienda ha sponsorizzato un teatro da 6mila posti, che si chiama YouTube Theater.