Si chiama Maya il primo cucciolo clonato di lupo artico (Canis lupus arctos), una sottospecie di lupo diffusa nelle regioni settentrionali della Groenlandia e nell’artico canadese, ed è nato da una madre surrogata Beagle. L’annuncio è stato dato 100 giorni dopo la nascita di Maya dalla società cinese Sinogene Biotechnology Company.
Il DNA usato per l’esperimento è stato prelevato da un individuo femminile di lupo artico adulto, anche lei chiamata Maya, nata nel 2006 in Canada e morta, secondo quanto riportato dai media locali, nel 2021 di vecchiaia ad Harbin Polarland, un parco faunistico nel nord-est della Cina. La clonazione è il risultato di un lavoro durato due anni allo scopo di aiutare a clonare, a scopo di conservazione, specie in via di estinzione.
Negli ultimi tempi sempre più aziende stanno investendo nel campo della clonazione per salvare specie in via di estinzione o, addirittura, per riportare in vita specie già estinte come il tilacino e il mammut.
Per riuscire nell’esperimento, i ricercatori cinesi hanno prodotto 137 embrioni di lupo, prelevando il nucleo di cellule somatiche della Maya originale che è stato poi impiantato all’interno di ovuli non fecondati di cani. Solo 85 di questi sono stati trapiantati con successo in 7 madri surrogate Beagle, anche se solo uno di questi si è sviluppato completamente. Il cucciolo vivrà per un po’ con la sua madre surrogata per essere poi trasferita ad Harbin Polarland dove vivrà con altri lupi artici.
Il dibattito sul tema è molto acceso. Oltre alle questioni etiche si ritiene la tecnica molto dispendiosa e con basse probabilità di successo. Senza contare che questa tecnica non è applicabile a quegli animali che depongono le uova, in quanto queste non si sviluppano correttamente. Si ritiene che sia più corretto puntare alla conservazione di ciò che ancora si ha.