La Danimarca è il primo Paese membro dell’ONU a contribuire al fondo “loss and damage“, creato allo scopo di risarcire i danni della crisi climatica ai Paesi meno industrializzati che sono stati colpiti gravemente dagli effetti del cambiamento climatico.

Ad annunciarlo è stato il ministro dello Sviluppo Flemming Møller Mortensen nel corso di una riunione ministeriale a margine dell’Assembrea generale delle Nazioni Unite a New York, ribadendo come sia ingiusto che a pagare il prezzo più alto delle emissioni di anidride carbonica siano i Paesi poveri a cui non hanno contribuito.

Fin dagli anni ’90 si è cominciato a parlare di fondi e investimenti che i Paesi più ricchi avrebbero dovuto versare a quelli più poveri, sollevando però diverse polemiche e rigettando ogni assunzione di responsabilità per i danni causati. Solo 20 anni dopo, nell’Accordo di Parigi, è stato raggiunto un compromesso politico sul fondo “loss and damage“.

I fondi Danesi saranno così suddivisi in 35 milioni di corone per un’organizzazione tedesca attiva nel sovvenzionamento di assicurazioni nei paesi più poveri, 32,5 ai paternariati strategici con la società civile che lavorano con danni e perdite a causa dei cambiamenti climatici, 25 milioni  allo scopo di sostenere gli attuali negoziati sul cambiamento climatico e 7,5 andranno a enti e organizzazioni che lavorano nei Paesi in via di sviluppo per migliorare la loro resilienza agli impatti di questi fenomeni.