Oltre 15 anni fa, in Ciad fu ritrovato il femore di un ominide, il più antico mai ritrovato, vissuto 7 milioni di anni fa. L’osso è stato riesaminato da un team di ricercatori che sostengono sia appartenuto a un esemplare di Sahelanthropus tchadensis, il quale sostengono camminasse su due piedi.
Nel 2001 fu ritrovato il cranio da un team di paleontologi composto da Francesi e Ciadiani e, nonostante le piccole dimensioni del cervello, presentava caratteristiche tipiche degli ominidi (volto e denti). Alcuni anni dopo fu ritrovato il femore che, però, non è stato studiato a fondo. Almeno fino al 2020 quando venne pubblicata una descrizione del fossile in cui risultati preliminari sostenevano non appartenesse a un esemplare bipede.
Lo studio pubblicato recentemente su Nature invece è di opinione opposta, ovvero che il Salelanthropus fosse in grado di camminare su due piedi, teoria supportata da una cresta ossea in grado di supportare l’osso mentre si cammina. Questo elemento però secondo un altro studio non è tipica dei bipedi, ma di primati quali gli orangotanghi.
Un altro elemento secondo cui quell’individuo fosse bipede è la torsione della parte centrale del femore, che però potrebbe derivare dai sedimenti che l’hanno compresso per milioni di anni. Perciò le ipotesi in merito sono ancora contrastanti e, non avendo ancora prove certe, non si può arrivare a una conclusione precisa.