Le coccinelle sono insetti in declino in tutto il mondo, ecco alcuni consigli per la loro conservazione. Simbolo di fortuna, a malincuore le sue popolazioni stanno scomparendo a livello mondiale. Ciò non deve allarmare solo giardinieri e agricoltori, ma tutta la comunità.

I coccinellidi sono una famiglia che comprende più di 6mila specie al mondo. Hanno un ruolo importante nella protezione delle piante dalle devastazioni di molti insetti parassiti. Forse non tutti sanno che i colori delle coccinelle sono di un rosso acceso perché scoraggiano così i potenziali predatori. Infatti, questi ultimi di solito associano i colori vistosi come rosso, arancione o giallo a prede velenose o tossiche. Questo fenomeno si chiama aposematismo e viene simulato da altri insetti per imitare la livrea delle coccinelle. Una sorta di mimetismo chiamato batesiano che presenta i soliti colori, anche se l’animale non è tossico.

L’utilità delle coccinelle però è il lato predatorio, perché le femmine depongono le uova gialle e piccole proprio sulla parte inferiore delle foglie. Qui riescono a cibarsi dai 50 ai 60 afidi al giorno, parassiti davvero dannosi per l’agricoltura. Oggi i ricercatori non sanno ancora bene quali siano le vere minacce che incombono sul declino delle coccinelle. C’è anche un vuoto sul loro stato di conservazione. Il dito è puntato soprattutto sui cambiamenti climatici, sull’inquinamento e sulle specie invasive.

Ecco le azioni che si dovrebbero svolgere per la conservazione e il recupero delle coccinelle.

  • reclutamento cittadini per raccolta dati con programmi di citizen science
  • miglioramento paesaggi agricoli per habitat adatti agli insetti
  • programmi educativi verso un pubblico poco sensibile all’ambiente
  • riunire i sistemi di monitoraggio nazionali globali
  • programmi di deep learning per supportare il monitoraggio a lungo termine (telecamere per controllo insetti e un software di riconoscimento automatico per classificare la coccinella in tempi brevi).