Chi, al mare, non è abituato a mettere un velo di crema solare? Come è noto, il sole non fa bene alla tua pelle, ma per poter ottenere una protezione occorre usarne in giuste quantità.

Come si evince da alcune ricerche, una persona alta circa 1.60 m ha bisogno di 30 g di crema per il suo corpo. Per quanto possa sembrare esagerato è importante fare questo, non solo quando sei al mare.

I raggi UV: cosa sono?

Hai sentito parlare sicuramente dei raggi UV e dei danni che può provocare. Il sole, per chi non lo sapesse, emette energia con differenti lunghezze d’onda e frequenza, rappresentate sullo spettro elettromagnetico.

Più andiamo verso destra più la lunghezza d’onda si riduce e più la frequenza aumenta e l’intensità della radiazione cresce. È proprio in questi casi che diventa “pericolosa”. Le radiazioni UV riescono a coprire quella porzione dello spettro elettromagnetico con una lunghezza d’onda compresa tra 100 e 400 nanometri (nm). Questo ci fa capire come rientri nelle fasce dello spettro più rischiose per la tua salute.

Essi si dividono in tre categorie: UVA (315-400 nm), UVB (280-315 nm) e UVC (100-280 nm). I raggi che arrivano maggiormente sulla terra sono gli UVA; tra l’80 e il 90% gli UVB, mentre tutti gli UVC sono assorbiti dall’atmosfera.

I più rischiosi per noi? Gli UVB, poiché possono causare neoplasie, gli UVA, invece, possono portare alla formazione di  scottature.

Fattori ambientali

Se si parla di UV, devi considerare anche altri aspetti, in riferimento alla loro intensità, tra cui:

Altitudine : più si sale di quota, più i livelli di UV sono alti

Altezza del Sole, soprattutto verso mezzogiorno nei mesi estivi

Latitudine, ovvero la distanza dall’equatore: più ti avvicini, più la loro intensità aumenta.

Nuvolosità : se il cielo è sgombro di nuvole le radiazioni UV sono più elevate.

A tal proposito è bene sapere che le nuvole filtrano comunque il 90% delle radiazioni solari. È importante conoscere questi aspetti per capire cosa devi fare per proteggerti e prevenire l’insorgenza di tumori della pelle.

I tumori della pelle

Una prolungata esposizione al sole senza proteggersi può portare, soprattutto se si è predisposti geneticamente, ad avere un tumore delle pelle. Le radiazioni solari possono portare alle nascita di neoplasie e quindi ad una crescita rapida di un gruppo di cellule poiché provocano delle mutazioni del patrimonio genetico delle cellule.

Il nostro organismo, però, è fatto per riparare tali danni, grazie ad alcune particolari proteine, tra cui la proteina P53 che ha il compito di sopprimere i tumori nascenti. E se questi danni sono perpetuati nel tempo, è più facile che si vengano a formare cellule alterate in grado di riprodursi e diventare tumorali.

Per quanto riguarda i tumori della pelle ricorda che sono principalmente 3: il basalioma, lo spinocellulare e il melanoma. I primi due vedono come principale fattore di rischio proprio il sole, mentre il melanoma può dipendere anche da altri fattori come età, genetica e fototipo che altro non è che la caratterizzazione di un soggetto in base alla qualità/quantità di melanina presente nella pelle.

Ne abbiamo sei: il primo è un soggetto con capelli biondi o rossi, occhi e pelle chiarii, con una quantità di melanina quasi nulla. Parliamo di un soggetto che si scotta spesso. Man mano si può arrivare al fototipo 6 che è un soggetto con capelli neri, occhi neri, carnagione scura e si scotta difficilmente. Conoscere il proprio fototipo è quindi importante se vuoi evitare di scottarti.

Cosa possiamo fare per proteggerci? 

Ecco che puoi affidarti alle creme solari che possono contenere due tipi di filtri solari: inorganici oppure organici. Quelli inorganici riflettono le radiazioni, come una barriera. I filtri organici le assorbono.

A tal proposito devi sapere che è importante che tu scelta bene la tua crema solare, poiché  ogni crema garantisce una protezione contro gli UVB, ma non sempre per gli UVA.

Un aspetto importante in questo senso è la capacità di protezione delle creme che è descritta con il valore SPF, il Fattore di Protezione Solare che corrisponde alla quantità di radiazione solare che passa attraverso il filtro protettivo. Un SPF di 30, per esempio, indica che un trentesimo della radiazione riesce a passare e che sei protetto al 97%.

Non dimenticare che bisogna anche saperla applicare in giuste quantità: un primo strato di crema puoi metterla circa 20 minuti prima di esporti al sole, per poi riapplicarla al momento dell’esposizione, ripetendo l’applicazione ogni 2 ore. Subito dopo aver messo la protezione evita di indossare vestiti o di fare tuffi.

Le creme solari sono inquinanti?

Le creme solari inquinano? La risposta è un si. Pensa che in alcuni Paesi, come le Hawaii, alcune creme sono state vietate proprio perché danneggiano gli abitanti marini. Tali creme rilasciano sostanze come oxybenzene ed octinoxate, le quali provocano l’aumento di infezioni virali nei coralli e danni sui pesci e sui mammiferi marini.

In commercio non esistono creme non inquinanti, ma sicuramente ci degli accorgimenti che puoi mettere in pratica se vuoi essere d’aiuto e ridurre l’impatto sul mare.

Vediamoli qui:

  1. Prediligi filtri inorganici a quelli organici, poiché meno tossici
  2. Acquista le protezioni in crema, poiché si disperderono meno
  3. Non immergerti in acqua subito dopo l’applicazione della crema .