In California attualmente sta avvenendo una vera e propria strage. Si tratta della distruzione delle laminarie, alghe note anche come kelp. Esse abitano i bassi fondali del Pacifico dando vita a rigogliose foreste, habitat di svariati pesci. Purtroppo da tempo le foreste di kelp sono divorate a ritmo continuo dai ricci di mare locali. Stanno lasciando un deserto al posto delle foreste. A poca distanza però i ricci hanno con le alghe una convivenza tranquilla. Perché allora questa differenza di comportamento fra zone così vicine?
Ecco che gli studiosi hanno preso in analisi due specie diverse di riccio di mare. Lo Strongylocentrotus purpuratus, di colore viola, e lo Mesocentrotus franciscanus, di tonalità rossa. Sono due specie che vivono nelle acque di California e da sempre coabitano con il kelp, tranne nel posto in cui lo divorano. Negli anni più recenti c’è stato un netto peggioramento. Dan Reed, autore dello studio svolto, si era già accorto di questo negli anni Ottanta. Una probabile tesi potrebbe essere quella che i ricci di mare si cibano di detriti organici della foresta (foglie morte). Quando queste non sono reperibili, allora i ricci si dedicano alle piante vive. Così l’esperto e il suo team hanno ricreato in laboratorio una foresta di kelp in piccole dimensioni e vi hanno introdotto ricci di mare.
Se il kelp produce abbastanza detriti per soddisfare i ricci, allora essi non mangiano le piante vive. Se i ricci sono in numero maggiori del kelp, allora la foresta viene decimata in breve. Anche qui il riscaldamento globale incide molto, perché lo stress peggiora la salute del kelp: cresce di meno, producendo meno detriti. Ecco che inizia il processo di distruzione delle foreste. Un consiglio degli studiosi è quello di non ripiantare il kelp in mezzo, ma ai bordi delle foreste già esistenti. Un metodo per dare ai ricci quello di cui necessitano.