I nostri amici felini sono nati con la propensione di muoversi agili e scattanti facendo salti incredibili. Viene definita motivazione cinestetica, ovvero il bisogno-piacere di muovere il corpo alle sue potenzialità. Un gatto che si muove poco rischia di diventare obeso e di avere problemi di metabolismo e muscolari. In
fondo, un po’ come gli umani. Se un gatto è inattivo ha influenze negative anche sull’umore dell’animale,
rendendolo meno curioso e più depresso.

La natura ha fornito ai gatti delle caratteristiche muscolari e di scheletro che gli consentono di fare
movimenti eccelsi. Una fra queste è saltare da fermi. Il segreto sta nelle zampe posteriori che sono
veramente possenti. In pratica saltando caricano l’energia cinetica per coprire una distanza pari a 1.80
metri (circa 9 volte l’altezza ai garretti di un gatto).

La potenza è nei muscoli che poi si unisce alla tecnica del salto fondata sull’allungamento della spina
dorsale per raggiungere il traguardo. Sfrutta ogni cm del suo fisico, unghie comprese. Le zampe anteriori
fungono da appoggio. Quelle che lavorano di più sono le posteriori.

Saltare non è privilegio di tutti. La lunghezza e l’agilità del salto sono relative all’età del gatto, al
suo fisico e all’allenamento. Se il gatto è in sovrappeso non potrà certo arrivare mai a misure di salto
incredibili. Come, appunto, i felini che vivono in una casa dalla struttura poco complessa e saltano solo per
arrivare al divano o arrampicarsi su un tiragraffi. Il gatto per natura quindi ha grandi capacità atletiche. Per
metterle in atto, però necessita di uno stile di vita e di un ambiente che lo stimolino all’allenamento.