Ieri Netflix ha comunicato i risultati finanziari del trimestre appena concluso. Non sono buoni e – come ci si aspettava – continuano il trend negativo già rilevato ad inizio 2022. Il colosso dello streaming ha nuovamente perso iscritti.
In tre mesi Netflix ha perso quasi 1 milione di abbonati. Si tratta del crollo più grave della storia dell’azienda.
Eh già, perché tre mesi fa il calo netto – tra abbonati in entrata e in uscita – era stato di ‘appena’ 200mila iscritti. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, i 970.000 abbonati persi sono comunque meno dei 2 milioni che l’azienda immaginava di perdere. E questo è sicuramente una buona notizia. Ma l’aria della ripresa non è dietro l’angolo e gli analisti si chiedono quanto durerà ancora l’emorragia. Con una recessione in vista, le cose potrebbero mettersi ancora male per Netflix.
Complessivamente, il bilancio della società continua ad essere in positivo: le entrate sono aumentate del 9% rispetto ad un anno fa – e in parte lo si deve all’aggressivo aumento dei prezzi degli abbonamenti imposto in tutto il mondo, Italia inclusa.
Netflix continuerà a fermare la fuga degli iscritti attraverso nuove soluzioni. Da una parte il bastone, ossia le nuove misure progettate per contrastare la condivisione indiscriminata delle password, dall’altra la carota: il nuovo abbonamento low-cost con le pubblicità e l’obiettivo di creare nuove saghe originali in grado di catturare l’attenzione del pubblico. Netflix cita il successo della quarta stagione di Stranger Things, ma durante la conferenza i dirigenti dell’azienda hanno anche manifestato l’intenzione di realizzare qualcosa di simile a “Star Wars” o ad “Harry Potter”. Insomma, dei cult della cultura pop in grado di generare incassi per centinaia di milioni di dollari, forse miliardi. È ovviamente più semplice a dirsi che a farsi.