Una storia di piacere e gusto, quella del Pretzel o Brezel (Bretzel). Letteralmente traducibile con “ciambella”, è oggi diffuso non solo in Germania, Austria, Svizzera e Sud Tirolo, ma anche oltreoceano. Che sia salato o zuccherato o ricoperto di cioccolato poco importa: è un simbolo universale.
La sua storia è antichissima e inizia nel Medioevo, quando fu ricercato dai cristiani poiché elemento semplice da forno e quindi non peccaminoso. Per questo divenne presto utilizzato in Quaresima per nutrire le anime che dovevano restare pure e caste in vista della Pasqua di Resurrezione.
Dai monasteri benedettini e francescani il Pretzel ha fatto, nel corso dei secoli, parecchia strada, arrivando a divenire parte integrante delle tavole. L’alimentazione europea, accogliendo questo semplice ma versatile prodotto da forno, si è arricchita, allargandosi verso gusti antichi e rassicuranti. E, in tal senso, l’evoluzione “sociale” del Pretzel è esemplificativa di tale fenomeno.
Nel 1620 le ciambelle più famose della storia sbarcarono in America, esattamente in Pennsylvania, regione che favorì l’ingresso della “variante dura” di tale prodotto. A Lititz, nel 1861, fu fondata la prima attività commerciale di produzione dei Pretzel e tutt’oggi è un riferimento.
Da piatto povero e umile, hanno scalato le classi sociali arrivando a essere protagonisti di prelibati aperitivi e banchetti. Apprezzatissime sia le versioni salate, accoppiate a salumi e formaggi, sia quelle dolci, accoppiate a cioccolato e creme.
Un altro modo assai diffuso e gustoso per apprezzare il Pretzel è certamente accoppiandolo a salsicce e senape, il tutto innaffiato da birra a volontà. Buon appetito!