The Umbrella Academy: dentro la mente creativa di Gerard Way

Gerard Way e The Umbrella Academy

The Umbrella Academy 3 ha esordito sulla piattaforma streaming Netflix il 22 giugno, ed il ritorno della serie TV offre la possibilità di analizzare l’approccio creativo di Gerard Way, l’ideatore del fumetto da cui è stato tratto il telefilm, nonché cantante della band rock My Chemical Romance. Da frontman a costruttore di universi narrativi divisi tra musica e fumetto, cerchiamo di fare un viaggio dentro la mente creativa di Gerard Way.

Tra musica, fumetti e drammi

Gerard Way e The Umbrella Academy

La creatività per Gerard Way è sempre stata uno strumento per fuggire dalla realtà, o per crearne una migliore rispetto al mondo che stava vivendo fin dall’infanzia.

Cresciuto nel New Jersey, in un quartiere pericoloso di Belleville, il piccolo Gerard passava molto tempo in casa, supportato dalla passione per i fumetti e per l’horror, che divennero una cifra stilistica del suo modo di fare creatività. Gerard Way fu anche ossessionato fin da piccolo dalla morte, un tema che sarà centrale soprattutto in alcuni brani ed album dei My Chemical Romance (vedasi Welcome to the Black Parade). Passioni e drammi si mischiano più volte nella vita di Gerard Way, considerando che, nel periodo in cui lavorò in un negozio di fumetti si ritrovò ad essere così ossessionato dalla sua passione da venire pagato in comics, ma, allo stesso tempo, vide il suo luogo dei sogni tramutarsi in un incubo dopo aver subito una rapina,  proprio in fumetteria. Passione e dramma si mischiano ancora una volta quando Gerard Way, dopo aver concluso gli studi alla Università delle Arti Visive di New York, e dopo aver iniziato a lavorare per Cartoon Network, assiste al crollo delle Torri Gemelle l’11 settembre 2001, e decide di dare una svolta alla propria vita formando i My Chemical Romance.

Gerard Way sfogherà la sua capacità creativa nella rock band che sarà molto influente durante il primo decennio degli anni Duemila,  dando un contributo importante al filone Emo, ed arricchendolo con un concept album di livello quali è The Black Parade.  Al centro di questo concept c’è un ragazzo che riflette sulla vita prima di morire. Così come è accaduto con James O’Barr e con il fumetto Il Corvo, anche in questo caso l’idea di unire la giovinezza con la morte crea un contrasto “sublime”, una catarsi che s’incarna perfettamente nello spirito dell’epoca, parlando ad una generazione che aveva vissuto il post 11 Settembre e che si apprestava a vivere l’inizio di una Crisi Economica che avrebbe segnato gli anni avvenire. Il brano che segna l’album è Welcome to the Black Parade, in cui il protagonista viene portato dal padre a vedere una banda marciare, che ne predice la morte. Tra conflitti con la fidanzata e previsioni di malattia la cupezza delle varie tracce arriva a sublimarsi con Cancer, in cui il protagonista racconta gli ultimi istanti di vita. In un concept album atipico per i tempi Gerard Way con la sua parata dark conduce un’intera generazione verso una catarsi che concretizza un pessimismo vivo e vero per i tempi che correvano nei primi anni duemila. A livello creativo è alto anche il valore dei video musicali di questo albumi dei My Chemical Romance, in cui si può notare una sorta di gusto alla Tim Burton e cartoonesco, intrisi di un’atmosfera funerea capace di creare un mix perfetto per i concetti espressi da Gerard Way.

The Umbrella Academy e la svolta creativa

Gerard Way e The Umbrella Academy

Proprio durante la piena ascesa dei My Chemical Romance,  Gerard Way riuscì a coronare il suo sogno di diventare fumettista realizzando per la Dark Horse nel 2007 The Umbrella Academy, impegnando ai disegni Gabriel Bà. In quest’opera le atmosfere dark dei My Chemical Romance sono meno vive, e, piuttosto, si fa strada la grande passione di Gerard Way per Watchmen, da sempre definito come l’opera a fumetti capace di cambiare la sua percezione creativa e narrativa. I membri della Umbrella Academy sono uno sbandato gruppo di supereroi che si ritrovano dopo la morte del loro padre adottivo, Sir Reginald Hargreeves, a compiere la missione per cui sono stati adottati. Hargreeves unì i membri dell’accademia appena nati, per istruirli a salvare il mondo da una minaccia ancora non specificata, e che si sarebbe palesata solo successivamente. L’aspetto interessante di The Umbrella Academy è il fattoche potremmo parlare di una storia in stile Watchmen, con un gruppo di supereroi che si ritrovano ad un certo punto del proprio percorso dopo una morte nel gruppo, ma in questo caso Gerard Way inserisce una componente narrativa anarchica che rende completamente originale il fumetto.   A tal punto che The Umbrella Academy otterrà un Eisner Award nel 2008, uno dei massimi riconoscimenti in campo fumettistico.

Ciò che può creare un ponte tra la  produzione creativa di Gerard Way con i My Chemical Romance e The Umbrella Academy è questo senso di creatività anarchica, e senza limiti, che a volte ha portato anche gli stessi critici a non riuscire bene a giudicare il lavoro dell’autore del New Jersey.

Anzi, ancora più nei fumetti il senso di creatività di Gerard Way si spinge oltre il  limite, creando connessioni difficili da percepire ed a volte anche da connettere veramente con il tessuto narrativo della storia. Si tratta di uno stile  punk e anarchico che porterà Gerard Way a cimentarsi anche con un altro gruppo di supereroi: quelli della Doom Patrol (non a caso portati avanti nei decenni precedenti da un altro autore artisticamente al limite come Grant Morrison).

La trasposizione televisiva di The Umbrella Academy cerca di creare maggiori connessioni lineari a livello narrativo rispetto al fumetto di Gerard Way, e, se da un lato tutto ciò supporta il pubblico a comprendere dove e come si stanno muovendo i protagonisti, dall’altro lato toglie un elemento fortemente caratterizzante dell’opera originale. Il futuro potrebbe portare Gerard Way ad esplorare maggiormente la sua creatività sullo schermo, magari con un coinvolgimento maggiore in prima persona negli adattamenti, che lo aiuterebbe a inserire un po’ della sua vera cifra stilistica anche in televisione o magari al cinema.  Sta di fatto che il contributo creativo di Gerard Way agli ultimi due decenni è stato importante per una generazione che vive tra limiti sociali oltrepassati e da ridefinire (vedasi il concetto di Strappare Lungo i Bordi di Zerocalcare),   ed un pessimismo che in fondo riesce sempre a trovare qualche motivo di speranza. Perché dai drammi e dalle negatività possono nascere mondi e modi diversi di vivere.

Chiudiamo questo approfondimento sulla mente creativa di Gerard Way ricordando che The Umbrella Academy 3 è disponibile su Netflix dal 22 giugno.

 

 

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