La settimana scorsa Apple ha annunciato il suo primo servizio di buy now, pay later (BNPL), una formula sempre più comune nel mondo fintech che indica la possibilità di effettuare una spesa ora, per poi rimandare il pagamento – normalmente dilazionato in più rate – in un secondo momento.

Anche PayPal e Amazon offrono soluzioni simili. Di interessante c’è che Apple, per il suo nuovo servizio Pay Later, ha scelto di non affidarsi ad un’azienda specializzata esterna. I servizi di dilazione dei pagamenti verranno erogati dalla Apple Financing LLC, un’azienda creata ad hoc e separata dalla casa madre.

Pay Later sarà disponibile per tutti gli utenti statunitensi di Apple Pay. Sarà possibile dividere un pagamento in 4 rate, con pagamento settimanale e senza interessi.

Secondo The Verge, la creazione di uno spinoff separato potrebbe indicare come Apple sia interessata ad addentrarsi sempre di più all’interno del mondo dei servizi finanziari. In altre parole, dopo aver presentato una carta di credito in collaborazione con Goldman Sachs e dopo aver lanciato un servizio di BNPL, Apple potrebbe decidere di offrire ai suoi utenti una suite completa di servizi di tipo finanziario, diventando sempre più simile ad una banca. A scanso di equivoci, oggi Apple non ha ancora né le caratteristiche né le i requisiti legali per essere considerata una banca.

Apple Financing LLC – riportava la settimana scorsa la CNBC – avrà un dipartimento incaricato di esaminare il merito creditizio degli utenti, precludendo il servizio a chi in passato ha saltato il pagamento delle rate o di altri finanziamenti.

Offrendo agli utenti una carta di credito e un servizio di Pay Later, gli utenti diventano virtualmente bloccati all’interno dell’ecosistema di Apple, dato che possedere un iPhone facilita l’uso di tutte queste funzioni

scrive poi Emma Roth su The Verge.