Twitch mette mano ai compensi degli streamer: lo rivela il media outlet Bloomberg, che avrebbe messo le mani, in esclusiva, su alcuni documenti riservati della piattaforma. Documenti che rivelano i piani per un imminente rivoluzione delle condizioni contrattuali imposte ai partner, ossia agli streamer più popolari che hanno un accordo con Twitch.
La carota e il bastone. Si parte da una doccia fredda: Twitch starebbe valutando di ridurre i compensi degli streamer. Si parla delle donazioni e delle sub, che oggi vengono ripartite tra streamer e piattaforma con un rapporto 50-50. Insomma, per ogni euro che viene speso dagli spettatori, 0,50€ vanno effettivamente al creatore di contenuti e altri 0,50€ se li intasca Twitch.
Amazon starebbe studiando una ripartizione 70-30, in modo da aumentare la profittabilità di Twitch, che oggi fatica ancora a reggersi con le sue gambe. Inutile dire che l’indiscrezione è stata ricevuta negativamente dai diretti interessati, con alcuni streamer di prima fascia – come Jericho e Jacksepticeye – che hanno minacciato di abbandonare Twitch nell’ipotesi in cui questi piani dovessero venire approvati definitivamente.
Twitch, emerge sempre dai documenti, vorrebbe bilanciare questo improvviso crollo delle entrate degli streamer con una concessione: eliminare la clausola di esclusività imposta ai partner. Tradotto: diventerebbe possibile streammare sia su Twitch che su piattaforme rivali, come YouTube e Facebook. Le attuali condizioni del contratto lo impediscono esplicitamente, pena il decadimento dello status di partner (con tutti i vantaggi economici che questo comporta).