Ora che Elon Musk ha acquistato Twitter, cosa ne sarà di Donald Trump?

Donald Trump

Ora che il CdA di Twitter ha approvato la proposta di acquisizione presentata da Elon Musk, in molti si stanno chiedendo cosa ne sarà dell’account ufficiale di Donald Trump.

L’ex presidente degli Stati Uniti è stato sospeso a vita da Twitter dopo i fatti del 6 gennaio del 2021, quando una folla di suoi sostenitori ha assediato il Campidoglio, sulla base dell’assunto (erroneo e non corroborato da alcuna prova) che le elezioni fossero state truccate.

Annunciando la sua proposta di acquistare Twitter, Elon Musk ha spiegato di voler riportare la libertà di parola al centro della bussola valoriale del social network. Molti conservatori statunitensi sperano che il cambio di proprietà del social porti ad un allentamento di quelle policy – sempre più ferree e meno indulgenti – che avevano portato non solo alla sospensione dell’account di Trump, ma anche al ban di personalità di spicco della destra, come Roger Stone, Steve Bannon e la deputata sostenitrice di QAnon Marjorie Taylor Greene.

Nelle ore immediatamente successive alla notizia dell’imminente cambio di proprietà, il conduttore di Fox News Tucker Carlson ha pubblicato un tweet lapidario, ma in grado di spiegare piuttosto eloquentemente il sentimento diffuso nella destra repubblicana: “We’re back“. Siamo tornati.

A sinistra la notizia è stata accolta con reazioni perfettamente speculari. Molte personalità del mondo della sinistra statunitense hanno minacciato di cancellare il loro account, in protesta contro Elon Musk. Anche in Italia non sono mancati annunci molto simili. Perfino i media americani hanno voluto giocare con questo sentimento di avversione contro Elon Musk. Ad esempio il noto magazine dedicato alla tecnologia The Verge ha pubblicato un articolo che spiegava come eliminarsi da Twitter.

Resta da affrontare l’elefante nella stanza. Cosa ne sarà dell’account di Donald Trump, verrà sbannato? Da quando Elon Musk ha annunciato il suo piano – ora concretizzato – per acquistare Twitter, non ha mai menzionato l’ex presidente degli USA una sola volta. Non ha nemmeno parlato dell’ipotesi di approvare una sorta di amnistia di massa per tutti gli account sospesi negli ultimi anni. Non sappiamo se il cambio di proprietà di Twitter porterà anche ad un nuovo approccio nei confronti della disinformazione o dell’hate speech.

Non è nemmeno detto che Twitter lo possa fare veramente, non senza suicidarsi: un allentamento delle policy, o un ripristino dell’account di Trump, potrebbe avere delle gravi conseguenze, come l’allontanamento delle grandi aziende e delle multinazionali che oggi investono in campagne pubblicitarie sul social e che tendenzialmente sono allineate con i valori della sinistra progressista. Oggi Twitter produce ricavi pressoché esclusivamente grazie alle pubblicità.

Donald Trump per il momento non sembra interessato a tornare — anche se nessuno gliel’ha ancora chiesto ufficialmente. Lo aveva spiegato ancora prima che la proposta d’acquisizione venisse accettata: «Non ci tornerei nemmeno se mi sbannassero, è diventato noioso», aveva detto durante un’intervista per una radio. Nella giornata di ieri, durante una comparsata su Fox News, ha ribadito la stessa posizione.

Donald Trump in realtà ha tutte le ragioni del mondo per snobbare Twitter, dato che ha recentemente lanciato un suo social network alternativo: Truth Social. «Non tornerò su Twitter, rimarrò su TRUTH», ha ribadito a Fox News ieri mattina. «Elon Musk migliorerà Twitter ed è una brava persona, ma io intendo rimanere su TRUTH».

L’improvviso ritorno d’interesse per Twitter della destra conservatrice è una pessima notizia per Trump e il suo nuovo Truth Social. La piattaforma di Donald Trump per il momento è un disastro e il lancio è stato accompagnato da problemi molto gravi, non ancora risolti. Truth Social nasce proprio con lo scopo di essere un’alternativa a Twitter e Facebook per chi ama la libertà di parola. Ora che Twitter farà sua questa filosofia, di fatto rischia di non esserci più un mercato per la piattaforma di Trump.

Prima di essere sospeso a vita da Twitter, Donald Trump aveva oltre 88.7 milioni di follower. Rimane ancora estremamente amato dal pubblico conservatore e tecnicamente è anche candidato alle presidenziali del 2024 (con tutti i ‘ma’ e lo scetticismo del caso). Per provare a rilanciare il suo social, Trump può provare ad aggrapparsi all’esclusività della sua presenza. In altre parole: può rivendicare il fatto che Truth Social sarà l’unica piattaforma dove poter leggere i suoi post ed interagire con lui. Anche per questo motivo, un suo ritorno su Twitter nel breve periodo sembra davvero improbabile.

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