Meta, l’azienda che controlla Facebook, Instagram e Whatsapp, ha annunciato mercoledì una donazione di 1 milione di dollari al fondo inaugurale del presidente eletto Donald J. Trump. Con questa mossa, Mark Zuckerberg sta tentando di entrare nelle grazie del prossimo inquilino della Casa Bianca, segnando un possibile cambiamento nell’impegno politico dell’azienda.

La pratica delle donazioni per finanziare l’insediamento del POTUS

La donazione di 1 milione di dollari al comitato inaugurale di Trump, riportata dal Wall Street Journal, fa parte di una tendenza consolidata: le donazioni per il comitato d’inaugurazione dei nuovi Presidenti non hanno limite d’importo, a differenza di quelle destinate alle campagne elettorali, e aziende ed individui ne traggono beneficio per ingraziarsi le nuove amministrazioni.

Il comitato inaugurale di Trump ha promesso vantaggi esclusivi ai donatori che contribuiscono con somme elevate, rendendo queste donazioni molto attraenti per le grandi aziende. Zuckerberg non è l’unico dirigente tecnologico a cercare legami più stretti con Trump. Prima delle elezioni, anche Tim Cook di Apple e Sundar Pichai di Google hanno contattato Trump, a volte con complimenti e altre volte criticando i suoi avversari, nel tentativo di mettere le loro aziende in buona luce davanti ai repubblicani.

Anche Mark Zuckerberg si prostra a Donald Trump: cena a sorpresa a Mar-a-Lago Anche Mark Zuckerberg si prostra a Donald Trump: cena a sorpresa a Mar-a-Lago

Zuckerberg e Trump sono sempre più vicini

Il rapporto tra Meta e Trump è stato spesso difficile. Trump ha accusato Meta di censurare voci conservatrici su Facebook, Instagram e WhatsApp. Dopo l’attacco al Campidoglio del 6 gennaio, Meta ha bannato Trump dalle sue piattaforme, anche se successivamente i suoi account sono stati ripristinati.

Le tensioni sono aumentate quando Trump ha pubblicamente chiesto che Zuckerberg venisse incarcerato, accusandolo di “cospirare contro” lui durante le elezioni del 2020. Nonostante ciò, nell’estate scorsa Zuckerberg ha avuto almeno due conversazioni telefoniche private con Trump. In una di queste chiamate, Zuckerberg ha espresso supporto e ha detto di stare “pregando” per Trump, dopo il tentato attentato nei suoi confronti. Più recentemente, Mark Zuckerberg è stato a Mar a Lago, esclusivo resort di proprietà di Trump, in Florida, diventato una sorta di fortino informale del movimento trumpiano.

In una lettera al Congresso di agosto, Zuckerberg ha espresso rammarico per alcune delle sue precedenti iniziative politiche. Ha criticato l’amministrazione Biden per aver fatto pressioni su Meta affinché censurasse più contenuti relativi al Covid-19 di quanto fosse a suo agio e ha dichiarato che non avrebbe nuovamente effettuato donazioni a sostegno di partiti e candidati, sostenendo che la scelta di supportare il partito democratico nel 2020 sia stata un errore.

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