No, Google Maps non ha tolto la censura dalle immagini satellitari delle basi russe

Google ha smentito di aver modificato le policy di Google Maps, in modo da eliminare la censura di alcune installazioni militari della Russia. La notizia era circolata nelle scorse ore, dopo che alcuni utenti di Twitter avevano pubblicato alcune foto satellitari di diverse basi dell’aeronautica militare russa, lasciando intendere che le immagini fossero visibili per precisa scelta di Google.

Normalmente Google censura le immagini satellitari di pressoché ogni area di interesse militare. L’area interessata compare pixellata e quindi non visibile agli utenti.

Su Twitter era circolata la voce che Google avesse rimosso tale censura, esclusivamente con riferimento alle strutture militari russe, come forma di sostegno all’Ucraina. L’azienda ha smentito di aver preso una simile decisione, sostenendo al contrario che tutte le immagini circolate online fossero visibili da prima dello scoppio del conflitto in Ucraina. Inoltre alcune delle immagini circolate raffiguravano almeno una base militare russa che include un museo interno, tant’è che nelle foto, oltre ai caccia militari, era chiaramente distinguibile anche uno shuttle Buran e un Su-47, un aereo sperimentale di cui è rimasto un solo esemplare.

“Ora tutti gli utenti possono visualizzare un gran numero di lanciamissili russi, missili intercontinentali, avamposti di comando e basi aeree ad una risoluzione di circa 0,5 metri per pixel”, aveva twittato l’account  @ArmedForcesUkr. Il tweet era diventato virale, grazie a migliaia di condivisioni.

Le immagini sono reali ed effettivamente è possibile ricercare, e vedere, le basi in questione direttamente da Google Maps. Tuttavia l’azienda ha spiegato che non si tratta di una novità: “sono tutte immagini presenti su Google Maps da diversi mesi, molto prima dello scoppio della guerra in Ucraina”, ha detto un portavoce di Google a The Verge.

Sebbene Google tenda a censurare gran parte delle strutture militari rilevanti, in realtà l’azienda non oscura completamente tutti i siti. E questo vale anche per i paesi occidentali. The Verge cita alcuni esempi: è possibile consultare le immagini satellitari della base dell’aeronautica militare US Nellis e perfino alcune porzioni dell’Area 51.

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