La lotta dell’India contro YouTube: già oscurati 22 canali

Le autorità indiane hanno chiuso oltre 20 canali YouTube, nel contesto di un’operazione su vasta scala per contrastare la disinformazione e, più in generale, rivendicare il controllo sulle grandi aziende tech.

Complessivamente, i canali YouTube sanzionati dal governo indiano avevano oltre 2,6 miliardi di visualizzazioni.

L’India ha una complessa e recente storia di politiche aggressive nei confronti delle piattaforme tecnologiche. A gennaio del 2021 il governo indiano aveva oscurato TikTok, assieme ad una lunga lista di altre app sviluppate in Cina.

Sempre nel 2021 il governo si era scontrato con Twitter, reo di aver segnalato come disinformazione alcuni post pubblicati dal Bharatiya Janata Party, uno dei partiti di maggioranza. A maggio le autorità si erano presentate negli uffici indiani di Twitter.

I canali YouTube sanzionati dalle autorità non sono più visibili da chiunque acceda al sito con un IP indiano. Quattro dei canali sanzionati, scrive Gizmodo, erano stati registrati in Pakistan — il governo ha contestato loro la pubblicazioni di diversi contenuti «anti-india», i video, aggiungono le autorità, venivano promossi grazie a campagne coordinate su Facebook e Twitter con l’impiego di centinaia di account (talvolta falsi).

La maggior parte degli altri canali erano indiani e sono stati accusati di diffondere «disinformazione sulla guerra in Ucraina» nel tentativo di «compromettere le relazioni internazionali dell’India con alcuni paesi» alleati (ossia la Russia).

Secondo le autorità indiane, i canali in questione utilizzavano diverse tattiche per aumentare la viralità dei loro contenuti, ad esempio impersonando alcuni popolari media del sudest asiatico.

Dall’entrata in vigore di una controversa legge sui social media, YouTube ha già oscurato 78 diversi canali d’informazione su richiesta delle autorità locali.

Questi canali – scrive sempre Gizmodo – sono gli ultimi bersagli della riforma dei social media approvata dal pese nel 2021. L’India richiede che ogni piattaforma tech rimuova celermente i contenuti segnalati dal governo. Dall’approvazione della legge, YouTube ha già oscurato 78 diversi canali d’informazione su richiesta delle autorità.

Anche per questa ragione, non è facile interpretare la recente repressione del governo. Se è vero che i canali in questione utilizzavano tattiche malevole per aumentare la visibilità dei loro contenuti, è anche vero che la riforma dei social media è stata spesso utilizzata come ariete per buttare giù diversi contenuti ostili al governo attualmente in caria — ad esempio alcuni dei video oscurati in passato criticavano aspramente il modo in cui il governo Modi ha gestito la pandemia.

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