Su AirBnB è boom di prenotazioni in Ucraina. Non si tratta di prenotazioni reali, a scanso di equivoci, ma di un gesto di solidarietà spontaneo pensato dagli utenti per aiutare la popolazione ucraina in difficoltà. Gli host in questo modo possono ricevere fondi dal resto del mondo.
Chi prenota ovviamente non visiterà veramente l’Ucraina, o quantomeno non in questo periodo. Si tratta di un modo per donare soldi a chi ne ha bisogno, utilizzando uno strumento rapido ed estremamente comodo.
AriBnB ha spiegato di essere a conoscenza di questo trend, motivo per cui non soltanto non ha bloccato le prenotazioni in Ucraina nonostante la guerra in corso, ma ha anche azzerato le commissioni. Tutti i soldi, in altre parole, vanno all’host. La piattaforma non prende nulla.
Solamente tra il 2 e il 3 marzo AirBnB ha registrato oltre 60.000 prenotazioni in Ucraina, per un totale di circa 2 milioni di euro.
Contestualmente AirBnB ha lanciato l’iniziativa Open Houses, che consentirà a 100.000 rifugiati ucraini di trovare ospitalità nelle case degli host tedeschi, polacchi e rumeni. Il soggiorno è a spese della piattaforma, che rimborsa all’host ogni spesa per l’ospitalità.
Open Houses era già stato utilizzato negli USA per garantire rifugio alle persone in fuga dagli stati colpiti da calamità naturali, come gli uragani.