Le aziende tech si mobilitano in risposta alla guerra in Ucraina. AirBnB ha annunciato che metterà a disposizione dei profughi ucraini alcuni alloggi in tutta Europa. La piattaforma si farà carico dei costi del soggiorno.
L’iniziativa fa parte di Open Homes, un progetto nonprofit di AirBnB che si era già attivato in passato per altre emergenze. Ad esempio in seguito ad alcuni cataclismi climatici negli USA. L’host riceve un rimborso per l’ospitalità dei rifugiati, ma il prezzo viene interamente sostenuto da AirBnB. La rete di solidarietà è già presente in alcuni stati europei, come Polonia, Germania, Ungheria e Romania.
È possibile sostenere il progetto donando attraverso PayPal. Per supportare Open Homes è sufficiente entrare nell’app di AirBnB, e quindi scegliere se donare 25, 50 o 100 dollari. Queste sono le proposte di AirBnB, ma è comunque possibile donare un importo personalizzato, più alto o più basso, a seconda delle vostre preferenze.
Nel suo comunicato, AirBnB spiega di avere la possibilità di ospitare fino a 100.000 rifugiati in fuga dall’Ucraina. L’azienda specifica che l’ospitalità non è a carico degli host, ma viene finanziata da AirBnB. Inoltre, AirBnB specifica che le donazioni sono aperte a tutti. Non è necessario essere iscritti al servizio per contribuire.
Non è l’unico gesto di solidarietà verso l’Ucraina proveniente dal mondo del tech. Nelle ultime ore, la comunità di investitori e appassionati di criptovalute ha donato quasi 10 milioni di euro in Bitcoin e Ethereum, mentre Elon Musk ha attivato con urgenza il servizio Starlink all’interno dell’Ucraina. Nella giornata di ieri sono arrivate le prime foto delle centinaia di ricevitori satellitari Starlink inviati da SpaceX utilizzando dei mezzi militari.