La Commissione dell’Unione Europea ha aperto un’indagine per capire se e in quale misura la Russia stia usando le criptovalute per aggirare le sanzioni. Lo ha annunciato un funzionario di lato livello dell’istituzione, in occasione di una conferenza stampa tenuta mercoledì 2 marzo.

Alcuni indizi lasciano già motivo di pensare ad una corsa dei russi verso gli asset crypto. Ad esempio il volume delle operazioni di conversione tra i rubli russi e la stable-coin USDT (Tether) ha subito un importante impennata negli ultimi giorni.

Tether è una criptovaluta che in teoria dovrebbe sempre essere ancorata al valore del dollari. In realtà, proprio per l’aumento di domanda registrato dopo lo scoppio del conflitto russo-ucraino, ci sono stati dei momenti in cui un Tether veniva scambiato per circa 1,1 dollari e quindi sopra al suo normale tasso di cambio.

Nel frattempo, scrive l’agenzia Reuters, l’exchange Binance ha sospeso gli account di alcuni clienti russi, impedendo le operazioni di prelievo.

«Sappiamo che le criptovalute possono essere utilizzate per aggirare le sanzioni», ha aggiunto un funzionario della Commissione.

Subito dopo lo scoppio della guerra, le principali criptovalute avevano rapidamente perso molto del loro valore, seguendo – in maniera accentuata – l’andamento degli asset tradizionali, come le azioni quotate in borsa. Tuttavia, nelle ultime ore le criptovalute sono tornate a crescere. La Commissione ha il timore che la recente crescita sia stata sollecitata proprio dall’introduzione di capitali russi all’interno del mercato delle criptovalute. Seguirà una stretta dell’UE sulle criptovalute? Per il momento la risposta è negativa: «Stiamo investigando approfonditamente la questione, ma non abbiamo ancora preso nessuna decisione», ha detto un portavoce.

Dichiarare guerra alle criptovalute potrebbe comunque essere un’arma a doppio taglio. Anche l’Ucraina è ricorsa alle criptovalute per finanziare le operazioni di difesa contro l’invasione russa. In poche ore una raccolta fondi ufficiale del Governo ha raccolto oltre 10 milioni di euro in Bitcoin, Ethereum e Tether.