Google nel mirino della destra statunitense, a vincere è DuckDuckGo

La destra statunitense ha un nuovo mantra: “smettetela di usare Google e passare a DuckDuckGo”. La disaffezione per il motore di ricerca di Google è fomentata da una campagna di complottismo, spesso irrazionale, ma nasce anche da un interesse legittimo nel rivendicare il controllo sulla propria privacy e ridurre la dipendenza dai colossi del web.

DuckDuckGo è un motore di ricerca indipendente che nasce da una promessa: non profilare gli utenti e limitare al minimo indispensabile il tracciamento della loto attività. È un pesce piccolissimo nel mare magno del web, tant’è che occupa appena il 3% del market share dei motori di ricerca. DuckDuckGo non utilizza algoritmi proprietari, ma si affida a quelli di Bing, l’alternativa di Microsoft.

Ciononostante, negli anni si è guadagnato la fiducia di una piccola ma attiva nicchia di utenti, specie quelli più smanettoni e interessati alla difesa della loro privacy.

A guidare la crociata contro Google, scrive il NY Times, è stato Joe Rogan, che in una puntata del suo podcast aveva consigliato ai suoi utenti di utilizzare DuckDuckGo. «Se voglio cercare il caso specifico di una persona morta per gli affetti avversi del vacino devo usare DuckDuckGo”, aveva detto. “Su Google non trovo nulla».

Joe Rogan non è ascrivibile al mondo della destra statunitense. Ciononostante, proprio perché percepito come una voce libera, ha un larghissimo seguito tra il pubblico conservatore.

Un altro endorsement è arrivato da Ben Shapiro, volto della destra statunitense in passato molto critico contro l’ascesa di Trump. «Google rimuove attivamente i risultati di ricerca che non soddisfino la narrazione della sinistra», aveva detto. «Se volete combattere tutto ciò, vi consiglio di installare DuckDuckGo e non usare Google».

DuckDuckGo è completamente estraneo alle esternazioni delle personalità della destra americana o di Joe Rogan, ma ha comunque di che festeggiare. «Condanniamo ogni forma di disinformazione», ha dichiarato un portavoce dell’azienda, aggiungendo che uno studio da loro condotto indica che l’userbase di DuckDuckGo è piuttosto eterogenea e che il motore di ricerca è usato da persone di ogni orientamento politico.

 

 

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