Un mafioso italiano è stato arrestato grazie ad un’immagine di Google Maps. Era latitante da 20 anni

«Ma come avete fatto a trovarmi? Non telefono nemmeno alla mia famiglia da più di dieci anni», sono queste le parole incredule che il mafioso Gioacchino Gammino avrebbe rivolto alle forze dell’ordine, dopo che con il suo arresto hanno terminato una latitanza durate 20 anni.

Gammino viveva in Spagna, dove si era creato una nuova identità: aveva una nuova famiglia e gestiva due piccole attività. Dopo anni d’indagini, le forze dell’ordine sono riuscite ad individuarlo grazie ad uno scatto pubblicato su Street View di Google Maps. Un caso fortuito, visto che la foto non era stata pubblicata da Gammino – che, anzi, si è dimostrato estremamente prudente durante la sua latitanza ventennale.

Le modalità della scoperta le ha spiegate al Guardian il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi:

Non è che passiamo le nostre giornate a guardare Google Maps per trovare i fuggitivi. Ci sono state molte indagini che già ci avevano portato in Spagna. Eravamo sulla buona strada, e Google Maps ci ha aiutato a confermare le nostre indagini

Nel posto sbagliato, al momento sbagliato: Gammino è stato fotografato da una Google Car – le macchine che aggiornano costantemente le immagini di Street View – proprio mentre era fuori da un ortofrutta in una città della provincia di Madrid, occupato a parlare con un uomo (di cui non conosciamo l’identità).

Per la cronaca, quel negozio era suo, così come un ristorante nei pressi della stessa via – La cocina de Manu -, anche se erano registrati a nome della nuova identità di Gammino: ossia Manuel Mormino. Il Corriere scrive che Gammino negli anni della latitanza – oltre che come gestore – si era riciclato come chef.

E proprio sul profilo Facebook del ristorante compariva anche una foto di Gammino con il grembiule e il cappello da cuoco provetto. Nonostante le forze dell’ordine italiane non avessero foto recenti del latitante, l’identificazione è stata possibile grazie ad una vistosa cicatrice sul lato sinistro del mento.

Giaocchino Gammino è stato un boss della Stidda di Agrigento. Era stato indagato negli anni ’80 da Giovanni Falcone e poi arrestato nel 1998. Poi nel 2002 la fuga dal carcere di Rebibbia e una latitanza durata 20 anni. Era nella lista dei 100 più ricercati dalle autorità italiane. Attualmente è in custodia in Spagna, l’estradizione in Italia – se tutto andrà come sperato dalla Procura di Palermo – è prevista per febbraio.

 

 

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