Oggi vi presentiamo le 10 cose da sapere su Le bizzarre avventure di JoJo: Stone Ocean prima di vederlo su Netflix, così da arrivare preparati alla visione della nuova serie anime tratta dall’omonimo manga di Hirohiko Araki.
La nuova stagione della saga generazionale più famosa della storia dei manga rappresenta un appuntamento immancabile per i fan storici della saga; al contempo, è un ottimo punto di partenza per chi, invece, JoJo non lo conosce ancora.
Potreste dunque trovare utile la nostra guida: di che parla? Chi sono i protagonisti? Che rapporto ha con i precedenti capitoli dell’universo di JoJo? Vi raccontiamo tutto quel che dovete sapere, senza spoilerarvi nulla che non sia contenuto nel materiale promozionale o non sia noto di dominio pubblico. Per il resto, buon divertimento e buona visione!
Cos’è Le bizzarre avventure di JoJo: Stone Ocean
Stone Ocean è una serie anime appena uscita su Netflix e realizzata in collaborazione con Warner Bros. Japan dalla David Production. Attualmente sono disponibili i primi dodici episodi, che coprono la parte iniziale della storia. Si tratta di una vicenda autoconclusiva ma parte di una lore molto più estesa, di cui è in realtà il sesto arco narrativo, facente parte di una grande saga generazionale che coinvolge sempre un protagonista il cui nome, in un modo o nell’altro, abbreviato suona come “JoJo”. In questo caso, è la volta di Jolyne Kūjō (o Cujoh, a seconda della traslitterazione dai relativi caratteri giapponesi).
Florida, Stati Uniti, 2011. Dopo un incidente d’auto con il fidanzato, Jolyne Kujo cade in una trappola ed è condannata a 15 anni da trascorrere nella prigione statale di massima sicurezza di Green Dolphin Street, nota anche come “l’Acquario”. Mentre si trova sull’orlo della disperazione, riceve dal padre un ciondolo che risveglia in lei un misterioso potere. “In questo mondo ci sono cose più terribili della morte, e ciò che succede in questo carcere è una di queste”. Il messaggio di un misterioso ragazzino che appare davanti a Jolyne, eventi inspiegabili che si susseguono, l’orribile verità raccontata dal padre durante una visita e un nome, DIO… Riuscirà Jolyne a uscire da questa prigione? I destini della famiglia Joestar e di DIO s’intrecciano da secoli. Che lo scontro finale abbia inizio!
Le origini
La storia di JoJo no Kimyō na Bōken, internazionalmente tradotto come JoJo’s Bizarre Adventures e Le Bizzarre Avventure di JoJo nella versione italiana, inizia come manga, serializzato su Weekly Shōnen Jump a partire dal 1987. Il suo autore è Hirohiko Araki, classe 1960, che dopo alcuni one shot e storie brevi tenta il grande passo della serializzazione con uno shonen tipico nel suo proporre protagonisti e antagonisti in lotta per le proprie convinzioni, ma atipico nello stile, e che si propone come una sorta di versione vittoriana di Ken il guerriero, con un tratto inizialmente sgraziato ma, al contempo, molto artistico, che con gli anni andrà affinandosi sempre di più, diventando molto distintivo.
Anche la storia si affrancherà presto dalle meccaniche tipiche del genere, preferendo tematiche legate più ai viaggi e al mistero e poteri dei personaggi sempre diversi e originali, non necessariamente limitati allo stilema “dragonballiano” della maggior potenza d’attacco. Molti dei superpoteri a cui assistiamo sulle sue pagine possono anche sembrare risibili, ma in realtà riescono a mettere in seria difficoltà strategica chi si ritrova ad affrontarli.
Vista la piena maturazione dell’opera, nel 2004 JoJo viene ricategorizzato come Seinen, destinato a un pubblico leggermente più adulto, e spostato su Ultra Jump.
Ad ora, sono stati pubblicati ben nove macro archi narrativi, ambientati in epoche diverse ma collegati fra loro da vicende familiari delle più assurde.
Inizialmente le saghe erano un continuum unico: tuttavia, per facilitare il recupero delle stesse ai lettori e districarle quando si operava sul franchise a livello di serie animate, videogiochi etc., si è cominciato a suddividerle con dei nomi specifici per ogni arco narrativo.
Fun fact: molti nomi dei personaggi sono di origine straniera: inglese, francese e italiana, perlopiù. Spesso sono giochi di parole, adattati in maniera diversa a seconda dei vari paesi. Per molti anni, noi italiani ci siamo abituati alle traslitterazioni della versione Star Comics, che però è diversa da quella internazionale/ufficiale attualmente in vigore: per questo il dualismo di certi cognomi come Kūjō/Cujoh o stranezze in nomi pseudo italiani.
L’originale a fumetti
Stone Ocean, dicevamo, è il sesto tra questi, e copre i volumi del manga che vanno dal 64 all’80, per 158 episodi, pubblicati in Giappone dal 2000 al 2003. In Italia è arrivato grazie a Star Comics tra il 2002 e il 2004, con una ristampa in volume nel 2013-2014.
I protagonisti
La protagonista della serie è Jolyne: una ragazza scaltra ma, al contempo, con delle lacune emotive dovute al suo difficile trascorso familiare. Incastrata per omicidio, è in realtà usata come pedina per attirare il padre, uno dei più importanti portatori di stand di sempre e acerrimo nemico del villain principale della saga, Dio Brando, che in questa serie opera tramite Padre Pucci, cappellano del carcere in cui la ragazza si trova prigioniera. Non vi diremo di più: ogni sorpresa merita di essere scoperta!
Gli stand
Elemento portante delle dinamiche d’azione e combattimento di JoJo, a partire dal terzo arco narrativo, diventano i cosiddetti Stand, ovvero manifestazioni con effetti fisici dell’aura del proprio proprietario e portatore, usualmente visibili nelle immediate vicinanze dello stesso, sull’attenti, fermi ma pronti all’azione, da cui il nome “stand”.
Ogni stand ha un nome proprio, un pittoresco aspetto personale e poteri assolutamente distintivi che possono spaziare da caratteristiche fisiche relativamente banali, magari legate agli elementi, a poteri decisamente più metafisici e legati alla volontà, allo spazio-tempo, alla sfera mentale.
Ciò ha permesso ad Araki, nel corso dei tanti anni di serializzazione, di inventarsi praticamente qualunque cosa solleticasse la sua fantasia e potesse tenere sulle spine i propri lettori, giocando continuamente sul filo della loro curiosità.
JoJo nella cultura popolare
Pur appartenendo al genere shonen e partendo prendendo pesantemente ispirazione dai cardini del genere, JoJo si eleva ben presto a prodotto d’autore, di pari passo con l’esperienza del suo autore e la destrezza nel disegno, arrivando a conquistarsi un suo pubblico d’elezione che finisce per adorare le continue citazioni musicali nei nomi di personaggi e stand, l’evidente ispirazione all’alta moda (Araki è un esteta e ha più volte collaborato con case di moda, come Gucci) e la bizzarria e l’originalità delle situazioni, insieme all’idea di viaggiare, in ogni arco narrativo, in periodi e luoghi diversi. Vista l’esterofilia (per il nostro paese, in particolare!) JoJo è molto noto in Europa, anche per le estese rappresentazioni dei nostri paesaggi.
JoJo nei videogiochi
I videogiochi ispirati o tratti da JoJo sono noti perlopiù solo alla nicchia dei fan, ma sono in discreto numero e mediamente più meritevoli dello standard dei giochi tratti da anime e manga, con un paio di eccellenze. Certo, aiuta il fatto che la licenza sia sempre andata in mano a sviluppatori capaci, come Capcom e Cyberconnect2. Il più famoso dei videogame tratti da JoJo è JoJo’s Bizarre Adventure, uscito originariamente come arcade nel 1998 (e poi traslato su PlayStation e Dreamcast), un picchiaduro a incontri tratto dall’arco Stardust Crusaders.
Si tratta, nelle intenzioni, di un picchiaduro 1 vs 1 in puro stile Capcom dell’epoca, ma con un twist enorme dato dall’uso degli stand, che rende l’utilizzo di ogni personaggio assolutamente distintivo e cartoonistico. A livello tecnico e artistico è un capolavoro e il gioco è anche molto divertente. La versione casalinga, seppur meno performante a livello di grafica, è corredata da una modalità storia aggiuntiva molto ben realizzata e ricca di minigiochi. Un must assolutamente da recuperare!
Cosa vedere prima di Le bizzarre avventure di JoJo: Stone Ocean
Stone Ocean, dicevamo, è il sesto arco narrativo di una saga generazionale, quindi volendo c’è parecchio da recuperare, anche se in teoria potreste partire anche semplicemente da qui… certo, sarebbe un peccato! Quel che vi consigliamo di recuperare, sicuramente, è la stagione 2, tratta dal terzo arco narrativo, Stardust Crusaders. Oltre che nella versione anime seriale presente su Netflix, ne è stato tratto, negli anni ’90, una doppia serie di OVA (serie animate speciali per il mercato Home Video) da 6+7 episodi.
Inoltre, l’importante personaggio di Jotaro appare anche tra i protagonisti di Diamond is Unbreakable, terza stagione dell’anime e quarto arco narrativo della saga, che è stato anche trasposto in un lungometraggio in live action realizzato nel 2017 da Takashi Miike.
Dove vederlo
È semplice: Stone Ocean, in streaming, sarà un’esclusiva di Netflix (anche doppiato in italiano, in caso preferiate!). Se, tuttavia, voleste recuperare le serie precedenti prima di cominciare Stone Ocean, il tutto si complica un pochino.
I manga di JoJo, in Italia, sono sempre stati pubblicati da Star Comics, dunque recuperarli non è un’impresa complessa: più difficile, invece, realizzare una maratona dell’anime.
Su Netflix sono presenti la prima stagione (comprendente le prime due saghe Phantom Blood e Battle Tendency) e la seconda, ovvero la terza (e più famosa di tutte) saga, Stardust Crusaders, oltre allo spin-off Così parlò Rohan Kishibe… che è ambientato dopo la terza stagione/quarto arco narrativo, che su Netflix non c’è!
La terza stagione, insieme alla seconda e alla quarta, è visionabile su VVVVID… dove però manca la seconda.
La soluzione più comoda, probabilmente (anche se c’è solo il doppiaggio giapponese, a differenza di Netflix) è Crunchyroll, su cui è presente l’intera saga dalla prima puntata fino a tutta la quarta stagione.
Sappiate, ad ogni modo, che sebbene ci siano dei personaggi ricorrenti tra le varie stagioni, sono pensate per poter essere viste in maniera indipendente tra loro. Certo, se avete visto le precedenti l’esperienza sarà più completa.
Il futuro
Stone Ocean, chiaramente, non si fermerà ai soli dodici episodi attualmente disponibili, anche se non c’è ancora una data confermata di rilascio per i prossimi, anche se alcune indiscrezioni li vorrebbero su Netflix già in primavera, ad aprile.
Per il resto, JoJo, nei fumetti, continua oltre Stone Ocean, con altre due saghe, Steel Ball Run e JoJolion, ambientate in una realtà alternativa. Una nona saga, JOJOLANDS, è il prossimo progetto di Araki, e dovrebbe partire a breve. Non ci sono ancora annunci in proposito a un’eventuale versione anime di Steel Ball Run, ma se Stone Ocean avrà il successo sperato, è molto probabile che arriverà.
Le bizzarre avventure di JoJo: Stone Ocean è disponibile su Netflix!
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