A differenza di molti altri miliardari della Silicon Valley, Elon Musk non è un grande fan dell’immortalità (o, per meglio dire, dell’eccessiva estensione della longevità umana). «La morte è fondamentale, deve succedere», ha detto l’imprenditore. «La maggior parte delle persone non cambia idee nel corso della propria vita, si limita a morire».

Secondo Musk, una società funzionale è in grado di crescere e maturare grazie ad un continuo afflusso di nuove idee. Ogni generazione porta con sé punti di vista inediti e questo è fondamentale per il progresso, anche tecnologico. «Se vivessimo per sempre, avremmo una società ‘ossificata’». In altre parole, una società immobile e incapace di cambiare, allergica al progresso e dove «le nuove idee non possono avere successo».

Poco male, perché secondo Musk non esisterebbe – almeno attualmente – nessuna “tecnologia segreta in grado di rallentare l’invecchiamento”. Molti ‘colleghi’ di Musk, a partire da Jeff Bezos, sperano che questo cambi molto presto. Prova ne è che l’industria delle startup che lavorano a tecnologie per rallentare l’invecchiamento (nonostante i risultati modesti) valga già diversi miliardi di dollari.

Elon Musk si scaglia anche contro la teorie maltusiane. «Il rapido declino delle nuove nascite è una delle più grandi minacce per la nostra civiltà», ha aggiunto. Anche (ma non esclusivamente) per motivi simili a quelli che rendono l’immortalità una pessima idea.