Hawkeye, la recensione del quarto episodio: il senso della famiglia

Hawkeye recensione episodio 4

Iniziamo questa recensione del quarto episodio di Hawkeye sottolineando come, dopo una terza puntata molto movimentata ed all’insegna dell’action, i successivi quaranta minuti (nonostante non manchino l’azione ed il movimento) siano maggiormente improntati sui personaggi, sulla loro psicologia, i loro drammi, ed il senso di famiglia. Clint Barton e Kate Bishop sembrano compensarsi a vicenda, e colmare, più o meno, dei vuoti materiali ed emotivi che i due personaggi hanno provato nel loro passato, e stanno continuando a vivere  nelle loro menti.

Hawkeye, terzo episodio recensione

Sentirsi “a casa”

Hawkeye recensione episodio 4

Il quarto episodio di Hawkeye si apre così come si era chiuso: con Clint e Kate nella casa della ragazza, e con la madre ed il compagno di Kate che interrompono la scoperta di un intrigo. Ma il mood della storia viene subito spostato, più che sull’evoluzione della trama, sui sentimenti dei personaggi, con Kate che non si sente a proprio agio a casa sua, e che preferisce rifugiarsi nell’abitazione di Clint, alla ricerca di un qualcosa che a lei manca tanto: il senso della famiglia. Ed è proprio questo l’elemento centrale dell’episodio, un aspetto che viene rimarcato sia nella trama, che nelle varie citazioni, e nei momenti salienti e significativi della puntata.

Ci sono alcuni momenti particolari che fanno intendere quale vuole essere il mood di questo quarto episodio di Hawkeye: la scena in cui Kate e Clint stanno guardando in TV il classico natalizio La vita è meravigliosa è uno di quei momenti tipici da storia sullo schermo ambientata a Natale, ma in questo caso vuole suggerire anche qualcosa di più. Clint e Kate si ritrovano al punto di essere l’uno la famiglia dell’altro, almeno in quel particolare momento, e perciò occorre aiutarsi, supportarsi nel curare certe ferite, o cercare di affrontarle senza farsi e fare troppo male. Il sentimento ed il senso degli affetti più profondi sono gli elementi centrali di questa puntata.

Come al solito la sinergia tra Hailee Steinfeld e Jeremy Renner funziona più che bene, tanto da far sembrare alcune scene veramente autentiche, quasi come se fossero più gli stessi interpreti a parlare, piuttosto che i loro personaggi.

Questa è la grandezza e lo spessore di certi attori, e di certo Jeremy Renner è un interprete più che consumato in parti drammatiche, mentre la Steinfeld sta tirando fuori un po’ delle sue capacità da “momento serio” che fino ad ora sono state il più delle volte quasi soffocate da situazioni umoristiche, in cui l’attrice sembra sicuramente trovarsi a suo agio, ma che ne limitano a volte il potenziale.

Jeremy Renner è abilissimo nel riuscire a conciliare quel senso di humor che caratterizza ed ha caratterizzato fino ad ora i film del Marvel Cinematic Universe con una certa drammaticità in cui l’interprete spicca particolarmente. Forse Renner è proprio il membro del cast dell’MCU che riesce a trasmettere meglio di tutti il senso del dramma, e del resto ha anche un personaggio che spesso si ritrova a toccare queste corde. Nel quarto episodio di Hawkeye ci sono diversi momenti di vulnerabilità del personaggio di Occhio di Falco: uno ha a che fare con una scena in cui Kate cita lo split e ciò che ha rappresentato per Clint il fatto di perdere la sua famiglia in quel momento, mentre l’altro riguarda Natasha Romanoff ed il legame che Vedova Nera aveva con lo stesso Hawkeye.

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Il senso del saper recitare

Hawkeye recensione episodio 4

Questo quarto episodio di Hawkeye è sicuramente quello che ha tirato di più fuori l’emotività dei protagonisti, e che ha spinto sulle corde del dramma.

Sia chiaro, non è un episodio in cui il dramma viene creato, non ci sono situazioni traumatiche che i personaggi vivranno direttamente, ma è proprio questo il bello: il fatto di tirare fuori i propri ricordi più dolorosi fa vedere questi supereroi, che a volte vengono considerati e trattati come dei pupazzoni senza anima, sotto un aspetto molto più umano e profondo. Il tutto all’interno di una trama che continua ad evolversi, e che porterà i due protagonisti ancora a confrontarsi con Echo, la cattiva della serie TV Hawkeye che nella scorsa puntata è stata introdotta e fatta conoscere al pubblico degli appassionati Marvel.

Mancano ancora due episodi alla conclusione di Hawkeye, e considerando le varie voci che parlano dell’introduzione di personaggi del Multiverso (su tutti il Kingpin di Vincent D’Onofrio) sembra si stia creando una spasmodica attesa per il finale della serie, che potrebbe aprire altre importanti porte del Marvel Cinematic Universe. Del resto non a caso Hawkeye si concluderà il 22 dicembre, conciliando il mood natalizio della serie TV, ma anche arrivando qualche giorno dopo dell’uscita di Spider-Man: No Way Home, che introdurrà proprio dei personaggi del Multiverso della Casa delle Idee. Concludiamo questa recensione del quarto episodio di Hawkeye sottolineando come questa puntata possa piacere a tutti coloro che stanno cercando anche il lato più profondo ed umano dei personaggi Marvel, senza tralasciare però il fatto che il mood generale, che oscilla tra lo humor e l’azione, continui ugualmente ad essere una costante di questa serie TV.

                         Gli episodi della serie TV su Hawkeye sono disponibili su Disney+.

 

67
Hawkeye
Recensione di Davide Mirabello

Nel quarto episodio di Hawkeye vengono tirati fuori alcuni drammi dei protagonisti, in particolare di Occhio di Falco. Ed il tutto viene fatto all'interno di un episodio più intimo che sottolinea il senso e l'importanza della famiglia.

ME GUSTA
  • Il ritmo e l'azione vengono abbassati per lasciare spazio all'umanità ed al dramma dei personaggi.
  • La sinergia tra i due attori protagonisti è ancora più forte nelle scene intime e drammatiche.
FAIL
  • Il mood da action-umoristico è sempre predominante.
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