Non ci si può più fidare nemmeno delle foto dei gattini

Prima ti seduco con le foto dei gattini, poi ti bombardo di teorie cospirazioniste e notizie false. Il trucchetto viene replicato da decine di siti estremisti, tra cui anche alcuni veri e propri imperi mediatici della disinformazione online. La strategia è tanto semplice quanto efficace, spiega un lungo articolo del New York Times. Social come Facebook premiamo l’engagement più di qualsiasi altra cosa.

Ne è un esempio il New Tang Dynasty Television, un portale che condivide notizie di destra di proprietà di Epoch Media. Lo scorso ottobre ha condiviso il video di una donna che ha salvato un cucciolo di squalo arenato nella spiaggia. Il post è stato visto da centinaia di migliaia di persone. Il video è di per sé innocente, ma è stato condiviso assieme ad un link che rimanda al sito di The Epoch Times, un quotidiano noto per le sue posizioni estremamente anti-comuniste (battaglia, spiega il NY Times, che spesso conduce diffondendo notizie fuorvianti o false).

Lo stesso trucchetto lo usa anche il Dr. Joseph Mercola, medico statunitense e re delle bufale sul Covid. Il suo sito alterna articoli che fanno leva sull’amore per gli animali della persona media – “guarda un gattino e una gallina dormire assieme”, recita il titolo di uno dei suoi articoli più letti – ad improbabili (e pericolose) teorie della cospirazione sul Covid-19.

I post con cuccioli e animali, spiega il NY Times, non vengono quasi mai utilizzati come vettore per diffondere disinformazione. Al contrario, servono per aumentare l’engagement della pagina. In questo modo gli altri post – quelli che contengono notizie false o fuorvianti – riescono a raggiungere molte più persone di quello che farebbero normalmente.

La strategia funziona perché i social premiano l’engagement più di qualsiasi altra cosa. Non importa da dove arriva l’engagement, anche se sono siti che pubblicano contenuti falsi o fuorvianti il trucco viene premiato comunque

ha spiegato Melissa Ryan, ricercatrice di Card Strategies, agenzia di consulenza specializzata nello studio della disinformazione online.

Epoch Media, scrive il NY Times, usa questa tattica molto frequentemente: solamente negli ultimi 12 mesi ha condiviso post con gattini, cuccioli e altri animali oltre 12.000 volte, sfruttando una rete di oltre 103 diverse pagine Facebook. Secondo un’analisi del New York Times, in questo modo i link che portano ai siti della galassia editoriale di Epoch Media sarebbero stati visti da oltre 4 miliardi di persone.

 

 

Those Cute Cats Online? They Help Spread Misinformation (https://news.yahoo.com/)

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