Lucca Comics & Games 2021 è stata un successo: la tanta voglia di tornare a vivere la più grande convention dedicata alla cultura pop del mondo ha superato largamente i problemi dovuti al periodo terribile che stiamo ancora vivendo.

È stata una Lucca strana. Lucca è per noi di Lega Nerd l’appuntamento più importante dell’anno, solitamente. Ma viviamo ormai da due anni un periodo in cui tutto quello che è “solito” è diventato “insolito”, e Lucca non ha fatto eccezione. L’ultima edizione “solita” è stata quella del 2019, quando abbiamo fatto la nostra solita (ok, adesso la smetto..) trasferta di redazione, portando a Lucca cinque redattori e raccontandovi l’evento giornalmente. Poi è arrivata la “non edizione” del 2020, che tutti non ricordiamo.

Questa del 2021 doveva essere l’edizione della rinascita, del ritorno alla normalità, o a qualcosa che si avvicinasse il più possibile alla normalità che ricordavamo… ed è stato così, è stata una “Lucca strana”, ma, viste le premesse, è stata una Lucca bellissima.

Sono stato a Lucca sabato e domenica: clima perfetto, sole e caldo fino a sera (sabato sono stato in T-shirt fino alle nove di sera, incredibile) tanta gente per le strade e nei padiglioni, tanti sorrisi, amici che si rivedono dopo anni e si abbracciano, file infinite per comprare fumetti, gadget o per portarsi a casa una dedica, un autografo, una foto.

Sono finalmente tornato a Lucca Comics & Games e mentre passeggiavo per le strade della città avevo quel sorrisetto stampato in faccia di chi è contento, di chi è tornato a casa dopo tanto tempo.

All’anteprima di Ghostbusters: Legacy

So che lunedì ha poi piovuto, direi la ciliegina sulla torta: mi dispiace per chi magari ha vissuto solo quella giornata, ma non sarebbe stata una vera Lucca senza anche un po’ di pioggia no?

Durante la mia visita ho cercato di parlare e chiedere feedback a più persone possibile. Agli addetti ai lavori, agli organizzatori, agli amici giornalisti, ai ragazzi per le strade. Ho ricevuto tanti commenti, positivi e negativi, ma se devo fare un riassunto si può sicuramente dire che questa edizione è stata un grande successo e che ha riportato, finalmente, tanti nerd “a casa”. Non è poco.

 

Cercherò di riassumervi i diversi punti di vista, per dare una visione di insieme di questa edizione.

Il pubblico

Ho fatto quattro chiacchiere con tanti miei “follower” che mi hanno fermato per le strade di Lucca e a cui ho chiesto come stesse andando per loro questa edizione. Tutti i commenti, davvero tutti, sono stati estremamente positivi. C’era una eccitazione di fondo nelle loro parole, una gioia evidente e facilmente percepibile: c’era tantissima voglia di tornare a Lucca e questa voglia ha cancellato qualsiasi imperfezione di questa edizione.

Le lunghe file per entrare a certi padiglioni, la cronica difficoltà a capire come era dislocata per la città la convention, il numero ridotto di anteprime o esclusive significative… tutto è passato in secondo piano e davvero tutti i semplici fan che ho incontrato per la strada erano entusiasti della loro esperienza.

Direi che questa è l’unica cosa che conta per davvero se si vuole fare un riassunto di questa edizione.

Gli addetti ai lavori

Ho parlato anche con diversi addetti ai lavori: da chi era in fiera per vendere fumetti, a chi aveva il suo solito spazio dove vendere merchandise, gadget e quant’altro. Come sono andate le vendite? Estremamente bene.

La gente aveva una voglia matta di tornare ad acquistare, di portarsi a casa un bel “loot” da Lucca, a prescindere che queste fossero o meno vere esclusive che non avrebbe potuto comprare altrove.

Tutti gli editori con cui ho parlato mi hanno raccontato di vendite assolutamente al di sopra di ogni aspettativa, con molti volumi finiti già il primo giorno dei quattro previsti.

Anche chi vendeva gadget e merchandise, quest’anno raggruppati in un’area vicino al Palazzetto e ad uno dei parcheggi più grandi della città, era piuttosto contento delle vendite. La posizione aveva pro e contro: non erano esattamente al centro della “movida” di Lucca, ma essere stati piazzati in un punto di ingresso e/o uscita così importante è stata secondo me una scelta azzeccata: chi voleva comprare quelle cose, solitamente più voluminose, ha avuto la comodità di ritrovarsi poi magicamente di fianco al parcheggio della propria auto.

È stato un po’ come ai supermercati, dove vi mettono l’acqua alla fine, vicino alle casse, così la comprate per ultima prima di andarvene. È chiaro che tutti vorrebbero essere al centro del supermercato, ma nel grande schema delle cose, la scelta è stata giusta.

Mi aspetto che facciano la stessa cosa anche il prossimo anno, magari creando un’area molto più grande, tutta dedicata al “market”, un po’ come fanno altre grandi convention.

I giornalisti

Ecco, forse i miei colleghi sono stati i più cattivi nel loro commento all’edizione, in gran parte perché sono stati i più penalizzati dall’organizzazione. È stato subito chiaro a tutti che molte cose sono state decise davvero all’ultimo e che, immagino inevitabilmente, si è data la priorità ad altri aspetti più importanti prima di curare chi era in città per seguire l’evento o commentarlo in diretta.

Sinceramente mi rendo conto benissimo che sono aspetti che interessano alla fine unicamente a noi, quindi semplicemente ignorerò le diverse “horror stories” che mi sono state raccontate, perché le considero un effetto collaterale inevitabile di questa stranissima edizione.

Cosa non mi è piaciuto

Non mi è piaciuto che non siano state usate minimamente le mura della città. Immagino che sia stata una scelta imposta all’organizzazione, ma rimane il fatto che le mura secondo me avrebbero potuto essere l’arma più efficace per “spargere” il pubblico per la città, che da quanto avevo capito era il primo obbiettivo.

Di fatto quello che è successo è che si sono creati relativamente pochi grandi punti di aggregazione in giro per la città, quando credo sarebbe stato molto meglio crearne tanti, piccoli e disseminati per le mura. Credo che sarebbe stato meglio ad esempio riportare sulle mura le tante associazioni e fanclub, così come i piccoli negozi e punti di ristorazione.

Continua a mancarmi lo street food a Lucca, si lascia tutto in mano ai ristoranti della città, ma sono convinto che sia stata un’enorme occasione persa non avere decine di punti di ristoro sulle mura, alternate da fanclub, associazioni, negozi e magari piccole mostre all’interno dei baluardi, come accadeva nelle edizioni “normali”.

Si sarebbe creata una circolazione continua lungo le mura, all’aperto, e si sarebbe evitata l’inevitabile concentrazione in pochi punti della città, con le vie del centro, strette, piene di gente che si spostava unicamente tra quei tre/quattro punti di interesse principali.

Continuo a ritenere davvero insufficiente la segnaletica e l’informazione al pubblico in loco.

Questo è un commento che faccio ormai da anni, sembrerò un disco rotto, ma è purtroppo ancora valido. I nomi delle diverse location, sempre chiari unicamente a chi Lucca la conosce o c’è già stato, la segnaletica per le strade, l’organizzazione della mappa e tutto quello che ci gira attorno continua ad essere davvero poco chiaro.

Il sito internet e l’app poi fanno tutto meno che semplificare l’esperienza di chi sta visitando la città: su questi aspetti c’è ancora tantissimo da lavorare per l’organizzazione, ma capisco perfettamente che non fossero certo la priorità, non lo erano durante le edizioni “normali”, figuriamoci durante questa, che è rimasta in “forse” per mesi ed è stata messa in piedi in un terzo del tempo solito.

Cosa mi è piaciuto

Io adoro Lucca Comics & Games. Che sia molto chiaro. La adoro. Può farmi incazzare, posso trovare il pelo nell’uovo ogni anno raccontandovi cosa non va o cosa farei diversamente, ma rimane il fatto che la ritengo la più bella convention al mondo dedicata alla cultura pop. Ci sono convention più importanti. Ci sono convention meglio organizzate. Ma non ci sono convention più belle.

Lucca rimane la casa di ogni nerd italiano, l’appuntamento da non perdere ogni anno, il luogo magico in cui rincontrare vecchi amici e farsene di nuovi. In cui riscoprire la magia della passione che ci avvolge a 360 gradi, i sorrisi, gli sguardi, la sorpresa, l’empatia tra simili.

Lucca è tutto questo e anche molto di più se riuscite a viverla per qualche giorno e passate sopra alle inevitabili scomodità che derivano dall’altissimo numero di persone che invadono la città ogni anno.

Ecco, questa edizione mi ha ricordato tanto le vecchie edizioni di Lucca Comics, quando la manifestazione si era da poco spostata dentro alle mura della città, quando ancora si stava cercando di capire come organizzare i padiglioni, quando c’era molta meno gente, meno anteprime, meno esclusive, ma c’era già, come sempre, quella incredibile passione che permea l’aria e che puoi respirare e percepire semplicemente stando lì, per la strada, a guardare quello che succede.

Si capiva che la convention stava crescendo, che di anno in anno stava diventando più importante, che l’anno seguente sarebbe stato ancora più bello.

È stata una bellissima edizione di Lucca Comics & Games, e il prossimo anno sarà ancora più bella. Non vedo l’ora.

 

 

Foto © Alessio Vissani e Antonio Moro