Frank Miller – American Genius, la recensione: l’arte di saper far arte

Frank Miller - American Genius, recensione

Apriamo questa recensione di Frank Miller – American Genius sottolineando come ci fosse bisogno per tutti gli appassionati di fumetti di poter godere di un documentario dedicato ad uno dei più grandi autori di comics degli ultimi decenni, ma che, purtroppo, questo lungometraggio è indirizzato quasi esclusivamente ai soli appassionati. Sia chiaro, l’intenzione iniziale della regista Silenn Thomas non era probabilmente quella di realizzare un qualcosa che si adattasse solo agli appassionati, però il risultato è un ottimo lavoro per chi vuole conoscere molto del Frank Miller disegnatore e sceneggiatore, però mette poco in luce sull’uomo.

Come trasformare in fumetto lo zeitgeist del tempo

Frank Miller - American Genius, recensione

Presentato nella selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma 2021, il documentario Frank Miller – American Genius racconta e mostra la vita del popolare fumettista americano fin dal suo esordio, quando neanche ventenne si trasferì a New York dal Vermont, con il sogno di diventare un disegnatore di fumetti, incontrando immediatamente tutte le difficoltà che comporta l’andare alla ricerca della propria strada in un ambiente in cui tutte le strade sembrano già intasate.

Interessante è il fatto che si faccia notare come Frank Miller trovò una sorta di anti-mentore nel grande autore Neal Adams, che gli disse chiaramente che per un fumettista come lui non ci sarebbe stato futuro. Ed invece Frank Miller già da giovanissimo stava cogliendo lo zeitgeist di una nuova epoca, in cui i comics americani si stavano preparando ad aprirsi alle influenza di tutto il mondo delle arti e dei fumetti. Miller è stato forse il primo autore di comics americani a inserire nel suo tratto stilistico le influenze orientali ed europee, dando una freschezza inedita alle storie di Daredevil, Wolverine, e poi anche ad i successi su Batman, ed alle opere come Sin City.

Il documentario Frank Miller – American Genius è davvero ottimo nel mettere in evidenza questa evoluzione dei comics americani che andava di pari passo con la crescita artistica di Frank Miller.

Potremmo dire che il fumettista del Vermont è stato il faro di una nuova era dei comics, e non solo. Le interviste realizzate da Silenn Thomas cercano di fare luce e dare merito a Frank Miller proprio su questo aspetto. Senza le sue intuizioni e la curiosità di un artista che era molto avanti rispetto ai suoi colleghi americani il mondo dei comics avrebbe fatto il salto di qualità decisamente più avanti nel tempo, o forse non lo avrebbe mai fatto.

Batman: Il Ritorno del Cavaliere Oscuro è l’opera fumettistica che ha sancito l’ingresso dei comics nella fase di maturità. Non a caso quel 1986 fu lo stesso anno in cui Alan Moore fece uscire Watchmen (ed in Italia nacque Dylan Dog). Lo spirito del tempo aveva indotto alcune geniali menti creative a capire che qualcosa stava cambiando, e che i fumetti non erano e non potevano essere più un prodotto destinato solo a bambini e pre-adolescenti. E grazie ad opere come Batman: Il Ritorno del Cavaliere Oscuro anche il pubblico degli appassionati iniziò a richiedere storie diverse, più mature, e destinate a persone che con i fumetti c’erano cresciuti, e che volevano continuare a leggerli anche da adulti.

Il documentario Frank Miller – American Genius è ottimo nel mostrare questo aspetto della genialità di Frank Miller, offrendo uno sguardo anche sulla carriera cinematografica di Miller, che è sempre stata condizionata da un cattivo rapporto con le case cinematografiche e con gli addetti ai lavori, fino all’arrivo di Robert Rodriguez, che per Sin City prese come oro colato ogni parola di Miller, dando una dimensione fumettistica inedita al grande schermo.

Incontro Frank Miller

Un documentario per appassionati, non per spettatori occasionali

Frank Miller - American Genius, recensione

Ma, il difetto che si può riscontrare in questo documentario Frank Miller – American Genius, di cui vi stiamo proponendo la recensione, è il fatto che si tratti di un lungometraggio poco empatico ed accattivante a livello narrativo. Questo perché viene fatto un percorso attraverso la carriera dell’artista, ma si tratta praticamente di uno sviluppo cronologico più che narrativo. Non viene creata una storia attorno alla vita ed alle opere di Frank Miller, il documentario tende ad unire interviste, bei video ed immagini di repertorio, montandoli in maniera tale da risultare gradevoli, e creando un flusso scorrevole, ma facendo mancare il vero cuore della narrazione.

Silenn Thomas è sicuramente entrata in punta di piedi nella vita di Miller, ottenendo, forse anche per questo motivo, molta stima ed approvazione da parte dello stesso fumettista, ma, in tutto ciò, si può riscontrare un eccesso di prudenza e timidezza. Ci sono alcuni punti del documentario che richiedevano un’entrata a gamba tesa: come, ad esempio, l’importanza tematica del Cavaliere Oscuro di Miller, l’influenza generata dal fumetto, e tutta l’energia (sia positiva che negativa) di cui si è nutrito l’autore per produrre un’opera così grande, e per certi versi anche controversa.

E, soprattutto, manca molto delle debolezze di Frank Miller, come la sua dipendenza dall’alcool, che vengono trattate in maniera abbastanza breve e superficiale, e non vengono approfondite a sufficienza. Forse non ci sarebbe stato modo di realizzare un documentario su Frank Miller capace di ricevere l’approvazione dello stesso Miller,  senza questo modo di agire. Silenn Thomas ha comunque confezionato un lungometraggio che gli appassionati di fumetti si gusteranno con grande piacere, ma il vero peccato è il fatto che una storia di vita come quella di Frank Miller sia dotata di un pathos ed un’attrattiva narrativa che avrebbe meritato un racconto emotivamente più pregnante.

Sta di fatto che questo documentario piacerà comunque a chi vuole approfondire aspetti artistici e creativi di un genio del fumetto, ma sarà evitato dallo spettatore di passaggio, che pure avrebbe potuto appassionarsi ad una storia di vita che di spunti intriganti ne avrebbe molti.

Chiudiamo questa recensione dedicata a Frank Miller – American Genius consigliando la visione del documentario a tutti gli appassionati di fumetti, ed immaginando, purtroppo, il disinteresse da parte di coloro che di passione nei confronti dei fumetti non ne hanno, e che non la troveranno grazie a questo, pur ben fatto, documentario.

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Frank Miller - American Genius
Recensione di Davide Mirabello

Frank Miller - American Genius è un interessante racconto dedicato al percorso artistico di uno dei più geniali fumettisti americani di sempre, ma una storia che dice davvero poco del Frank Miller essere umano.

ME GUSTA
  • Un ottimo racconto dedicato al Frank Miller artista.
  • Un documentario che soddisferà gli appassionati di comics.
FAIL
  • Una storia che non crea una vera e propria narrazione, e che risulta essere poco empatica.
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