Sembra che nel periodo di agosto, solamente quindi qualche mese a dietro, Microsoft sia riuscita a ridurre l’impatto di un attacco DDoS (Distributed Denial-of-Service) enorme, addirittura il più grande mai registrato fino a oggi, non solo per quel che riguarda i precedenti del colosso. Questo prendeva come bersaglio un grosso cliente del servizio Azure in Europa, e risultava il 140% più grande rispetto a quanto visto dal colosso fino al 2020, dato che parliamo di un colpo di ben 2,4TBps.
Il “record”, nonostante non si parti di certo di valori positivi, era stato registrato lo scorso anno dagli Amazon Web Services, come riportato sulle pagine di The Verge. Stando al colosso di Redmond, il tutto è durato poco più di 10 minuti, con attacchi di traffico che avevano picchi di 2,4TBps, 0,55TBps e 1,7TBps.
Parliamo dei classici attacchi che – ovviamente in misura minore – vengono usati tutti i giorni nel mondo di internet, che si tratti di veri e propri colpi mirati ad aziende particolarmente importanti, o di DDoS di entità minore dedicati per esempio ad altri utenti. L’obiettivo è sempre lo stesso, cercare di colpire la stabilità di determinati siti web o servizi, che risultano poi offline per via della quantità di traffico che gli host non hanno modo di gestire, sempre che i colpi vadano a buon fine. Il tutto non ha avuto efficacia però per Azure, visto che il cliente è rimasto online, come confermato.
Stando a quanto dichiarato da Amir Dahan, Senior Program Manager per il team di Azure, l’attacco è arrivato da oltre 70.000 fonti diverse, anche in diversi continenti, dall’Asia agli Stati Uniti, nonostante per il momento non sappiamo quale sia il nome del cliente di Azure in Europa che è stato bersagliato nel mese di agosto.