I misteriosi creatori di Evolved Apes sono scomparsi nel nulla. Con loro si sono portati dietro oltre 2,7 milioni di dollari in ETH.
Evolved Apes è una collezione di NFT che ha ottenuto discreto successo su OpenSea, piattaforma leader per la vendita di questo genere di collezionabili. Come molte altre collezioni di Non-Fungible Token, anche in questo caso i developer avevano promesso una lunga ed impegnativa roadmap di perk e benefit per tutti i proprietari – holder, in gergo – dei collezionabili. I fondi ottenuti dalla vendita dei NFT, avevano promesso gli sviluppatori, sarebbero stati usati per sviluppare un vero e proprio videogiochi picchiaduro. Un’impresa impegnativa e ovviamente costosa. È andata a finire che il team dietro ad Evolved Apes ha semplicemente preferito dileguarsi con tutti i soldi.
Gli sviluppatori dietro ad Evolved Apes, il team Evil Ape, non hanno mai rivelato la loro identità. Anche per questo motivo recuperare i soldi sarà impegnativo, se non impossibile. Nel frattempo l’account e il sito ufficiali del progetto sono stati chiusi. Il tutto è avvenuto solamente una settimana dopo il minting degli NFT. Insomma, appena dopo sette giorni dalla vendita dei collezionabili, gli sviluppatori si sono dileguati.
Non esistono fattori chiari e univoci in grado di determinare a priore il successo di un NFT e quindi il valore di ogni singolo collezionabile. In linea di massima si guarda ad aspetti come le dimensioni della community, le prospettive future del progetto ed eventuali menzioni sui media. Progetti come Pudgy Penguins, Loot e CryptoPunk sono diventati mainstream anche grazie agli approfondimenti a loro dedicati dal NY Times, The Verge e altri media.
Inutile dire che la fuga del team di developer non è un buon segnale: e infatti il floor price, il prezzo minimo, della collezione Evolved Apes è sprofondato ed è tutt’ora in caduta libera. Il progetto è fondamentalmente morto e chi aveva acquistato un avatar della collezione si è ritrovato con un pugno di mosche in mano.
Eppure i segnali d’allarme c’erano tutti. Come ha scoperto la community d’investitori in questi giorni, molti dei vincitori di alcuni contest sui social a cui erano stati promessi degli NFT in omaggio non hanno mai ricevuto nulla. Anche l’artista che ha creato le immagini delle scimmie non è mai stato pagato.
Oggi molti investitori cercano giustizia. La crociata per risalire all’identità dei truffatori ha già un leader: Mike_Cryptobull, un utente di Discord che aveva investito nel progetto 3 ETH, ossia oltre 10.000 dollari.
Dalla truffa potrebbe nascere qualcosa d’interessante: parte della community d’investitori sta creando una nuova collezione di NFT chiamata ‘Fight Back Apes‘. Ogni holder della vecchia collezione – ormai in disgrazie e poco appetibile – riceverà un NFT della nuova. In questo modo – anche grazie all’attenzione dei media – gli investitori sperano di riuscire a ricreare un progetto di successo e, possibilmente, recuperare parte dei soldi persi dalla truffa.
L’idea di creare una collezione parallela risponde anche ad un’altra esigenza: lo smart contract che regola i NFT di Evolved Apes attribuisce il 4% di ogni transazione ad Evil Apes. In altre parole: i truffatori continuano a guadagnare soldi ogni volta che qualcuno vende i loro NFT. “Vogliamo restituire i guadagni delle royalties alla community”, spiega Mike_Cryptobull.
I Non-Fungible Token non sono completamente nuovi a truffe o progetti fuffa. Anche per questo motivo molti collezionisti hanno iniziato a dare più fiducia ai progetti portati avanti da aziende conosciute e rispettate. In questi giorni Sulake, la parent company del longevo videogioco Habbo Hotel, ha creato una prima collezione di NFT. Si chiama Habbo Avatar ed è già uno dei progetti più ‘caldi’ su OpenSea.