Nel 2019 un’inchiesta della BBC rivelò la presenza di diversi annunci per la tratta di esseri umani pubblicati su alcune popolari piattaforme tecnologiche, incluso Facebook. Oggi sappiamo che quel grave incidente rischiava di costare al social network un’espulsione dall’App Store di Apple.

Facebook nel 2019 intervenne rapidamente per risolvere il problema, investigando estensivamente e finendo per bannare oltre 1.000 account. Nello stesso periodo i moderatori di Facebook avevano trovato oltre 300.000 casi di presunti annunci di compravendita di esseri umani, soprattutto donne.

La maggior parte degli annunci era in lingua araba e riguardavano l’Arabia Saudita e il Kuwait. Facebook aveva anche creato un tool di moderazione automatica espressamente progettato per contrastare la tratta di esseri umani e lo schiavismo. Sono oltre 4.000 i contenuti che il social aveva rimosso usando la nuova IA.

La BBC aveva individuato annunci simili anche su altre app e aveva avvisato Apple e Google affinché prendessero provvedimenti. Google aveva definito l’inchiesta della BBC “profondamente disturbante”.

Una recente inchiesta del Wall Street Journal ha rivelato per la prima volta che Apple contattò tempestivamente Facebook dopo la pubblicazione del servizio della BBC, minacciando gravi conseguenze se il social network non avesse preso gravi e urgenti provvedimenti per contrastare la compravendita di esseri umani nel paesi arabi. Cosa che venne fatta. È tesi dei giornalisti del WSJ che Facebook prese seriamente a cuore la questione esclusivamente dopo le minacce di Apple.